28 agosto 2025
Aggiornato 02:30

Sicurezza strade: in Italia vittime in calo, ma target Ue lontano

Tra 2001 e 2008 -33%, ma più morti che in Francia e Germania

BRUXELLES - I progressi fatti dall'Italia nel campo della sicurezza stradale sono buoni, ma insufficienti se paragonati a quelli di altri paesi europei. Nel 2008 gli incidenti mortali sulle strade italiane sono diminuiti dell'8%, contro il 10% della Germania e l'11% della Gran Bretagna. "Ma sul lungo periodo, ossia tra il 2001 e il 2008, l'Italia ha ridotto il numero di vittime del 33%, realizzando un risultato al di sopra della media europea, anche se inferiore a quello della Francia, che ha avuto un calo del 48%", spiega Antonio Avenoso, direttore dello European Transport Security Council, istituto europeo che si occupa di sicurezza stradale.

L'obiettivo europeo di dimezzare il numero di morti sulle strade entro il 2010 non verrà realizzato dall'insieme dell'Ue, secondo l'Etsc, ma alcuni paesi potrebbero riuscirci da soli. Ad esempio il Lussemburgo, la Francia e il Portogallo, che hanno fatto grandi sforzi in questa direzione. "L'Italia ha fatto più della media, ma difficilmente potrà dimezzare il numero di vittime prima del 2013", ha aggiunto Avenoso. L'Etsc ha tuttavia sottolineato come sia difficile ottenere i dati dell'Italia, in cui molte tipologie di vittime non vengono conteggiate nei dati finali.

Nel 2008 sono morte 39.000 persone sulle strade europee, ossia 15.400 in meno rispetto al 2001, ma ben più delle 27.000 che l'Unione europea si è data come obiettivo nel 2010. E con un calo medio delle vittime pari al 4,4%, il target potrebbe non essere raggiunto prima del 2017. L'Italia è il paese con il maggior numero di morti, ossia 4.739, contro i 4.275 della Francia e i 4.467 della Germania. Tra 2007 e 2008 i miglioramenti più netti sono stati compiuti da Estonia e Lituania (-33%) e dalla Slovenia (-27%), mentre è addirittura peggiorata la situazione della Romania (+10%). (segue)