18 aprile 2024
Aggiornato 10:00

Blitz contro tratta di immigrati, arrestati 46 curdi iracheni

Operazione polizia di Stato: 70 ordinanze cautelari

ROMA - Quarantasei arresti, di cui 32 in Italia e 14 in altri Paesi europei, 70 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Venezia. E' il bilancio dell'operazione 'Ticket to ride', ancora in corso, della polizia di Stato di Venezia, del Servizio centrale operativo e della polizia di Frontiera, coordinata dalla Procura di Venezia contro una organizzazione specializzata nel traffico di esseri umani, in prevalenza cittadini curdi iracheni, dall'Iraq verso l'Italia e l'Europa.

In Italia, sono stati eseguiti 32 arresti (7 in Germania, 2 in Belgio, 2 in Svizzera, 2 in Francia, 1 in Grecia) e sono in corso attività per l'esecuzione di ordinanze cautelari in Svezia e in Inghilterra. Il reato contestato, ha spiegato il direttore del Dac della polizia di Stato, Franco Gratteri, vanno dal favoreggiamento all'immigrazione clandestina all'associazione a delinquere.

Le indagini sono iniziate il 23 maggio 2006, quando nel porto di Venezia furono trovati 36 clandestini di origine curdo-irachena nascosti in un autoarticolato imbarcato su una nave proveniente da Patrasso, in Grecia. L'attività investigativa, supportata dalle intercettazioni telefoniche ambientali, ha dimostrato l'esistenza di una «complessa» organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini curdo-iracheni, articolata in 'cellule' presenti nel luogo di partenza (l'Iraq), ma anche in Italia e nei Paesi destinatari del flusso illegale di esseri umani.

A Roma, dalle indagini, è emerso che hanno operato tre cellule che gestivano clandestini provenienti dalle città irachene di Erbil, Kirkuk, Monsul e Dohuk. I clandestini, dall'Iraq, raggiungevano la Turchia, quindi su camion, barche o a piedi, la Grecia. Da qui, dopo un periodo variabile di permanenza, venivano imbarcati dai trafficanti verso i porti italiani dell'Adriatico (Venezia, Ancora, Bari, Brindisi) nascosti nei tir; in qualche caso giungevano invece in Italia utilizzando documenti forniti dall'organizzazione. Altri clandestini sono sbarcati sulle coste calabresi con imbarcazioni di fortuna, come i 224 identificati a Crotone il 4 novembre 2007, alcuni dei quali 'gestiti' da alcuni indagati finiti nell'inchiesta della polizia di Stato.