ANM: «Inaccettabili insulti Premier, invettive gravi»
Palamara: «Serve rispetto reciproco». Cascini: «Mina credibilità Paese»
ROMA - Sono «inaccettabili» gli «insulti» e le «invettive» del presidente del Consiglio contro la magistratura. Parole che «minano la credibilità delle istituzioni e del Paese». Dopo il nuovo atto d'accusa di Berlusconi contro i «grumi eversivi» che trovano posto tra le toghe, l'Associazione nazionale magistrati scende ancora in campo per difendere la categoria.
Premette il leader del 'sindacato delle toghe' Luca Palamara: «A differenza della politica la magistratura non è in campagna elettorale e non può e non vuole essere trascinata su un terreno di contrapposizione che non le appartiene». Ma subito dopo attacca: «Riteniamo inaccettabile questo clima di insulti. La politica si assuma la responsabilità della credibilità e fiducia che i cittadini debbono riporre in una fondamentale istituzione dello Stato, nel pieno e reciproco rispetto».
Una posizione ribadita dal segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini: «Non possiamo che ribadire che in uno Stato democratico fondato sulla divisione dei poteri non è accettabile che il primo ministro rivolga insulti e invettive nei confronti dell'ordine giudiziario. In questo modo il capo del governo mina la credibilità delle istituzioni e del Paese. Il fatto che tali invettive siano ormai quotidiane, non ne diminuisce la gravità e pone a tutti noi - conclude - di non abituarsi a questo metodo di contrasto».