19 aprile 2024
Aggiornato 03:30

Berlusconi: «Franceschini squallido. E i figli scendono in campo»

«Ecco il boomerang che gli si ritorcerà contro»

ROMA - Questa volta non è solo lo stato maggiore del Pdl a reagire. Perché questa volta la polemica politica si è trasformata in un 'fatto di famiglia'. E così, se il leader del Pd Dario Franceschini in un comizio elettorale chiede agli italiani se farebbero educare i propri figli da Silvio Berlusconi, a scendere in campo in difesa del presidente del Consiglio - per la prima volta - è la sua progenie.

Note diramate a pochi minuti di distanza l'una dall'altra: Pier Silvio, Marina e anche i tre figli di Veronica: Barbara, Eleonora e Luigi. «Ma Franceschini come si permette? Forse sbaglio - afferma il vice presidente di Mediaset - a prendere sul serio una battuta di cosi pessimo gusto. Ma anche alla campagna elettorale c'è un limite».

Pochi minuti dopo il leader del Pd spiega di essere stato male interpretato, ma ai giovani Berlusconi non basta. E arriva anche la dichiarazione di Marina che invita Franceschini a «vergognarsi». «Chi gli dà - afferma - il diritto di giudicare Silvio Berlusconi come padre? Con le sue parole offende anche me come figlia. Una figlia profondamente orgogliosa del padre che ha e dei valori che ha trasmesso. Sarei felice per i figli di Franceschini se avessero un padre come il mio».

Parole a cui poco dopo si aggiungono anche quelle dei tre figli avuti con Veronica Lario. «Non tutto - affermano Barbara, Eleonora e Luigi- si può sottoporre ad un sondaggio. Alla domanda se un padre sia capace ad educare un figlio gli unici in grado di rispondere sono i figli stessi. La politica non dovrebbe sconfinare in giudizi relativi al ruolo di padre, che con la politica nulla hanno a che vedere. Riteniamo di essere stati cresciuti ed educati in un ambiente famigliare equilibrato e ricco di valori».

Una reazione inedita, insomma, quella dei figli del premier che hanno deciso di fare pubblicamente quadrato intorno al Berlusconi-padre. A quanto si apprende, inizialmente il Cavaliere non era convinto di coinvolgerli. Poi però, l'insistenza dei suoi più stretti collaboratori e dei figli stessi, lo avrebbero persuaso. Non solo. Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto anche ai suoi alleati di fare quadrato con dichiarazioni pubbliche. «E' squallido - si sarebbe sfogato con i suoi - mettere in mezzo la famiglia. E' un aggressione inconcepibile sul piano personale». Tuttavia, il capo del governo è anche convinto che Franceschini abbia segnato un clamoroso autogol. Insomma, che abbia lanciato il famoso «boomerang» che gli si ritorcerà contro.

Ma le frasi del leader del Pd oggi hanno fatto anche il paio con una una rassegna stampa estera in cui fioccavano attacchi nei suo confronti sul caso Noemi, da El Pais e soprattutto dal Financial Times di Murdock che a palazzo Chigi viene considerato «un giornale nemico come Repubblica'. Il premier, che oggi è stato impegnato in una serie di incontri istituzionali, domani tornerà a parlare in pubblico in occasione dell'assemblea di Confesercenti.

Nello staff del presidente del Consiglio sottolineano che la strategia per rispondere agli attacchi sarà quella di andare tra la gente a spiegare ciò che il governo sta facendo. Anche per questo il premier, già a partire da venerdì, ha intenzione di fare un tour elettorale in giro per l'Italia. L'agenda è ancora in progress, ma il tour dovrebbe fare tappa a Bari, Firenze, province laziali, Padova e Napoli per poi chiudersi il 4 giugno a Milano.