19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
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Negli asili posti per il 14,6% dei bambini, al Sud si spende meno

Un bambino riceve in media 577 euro contro i 1.500 al centro-nord

MILANO - I Comuni del Sud spendono meno di quelli del Centro Nord per asili nido e servizi per l'infanzia: un bambino che vive nell'Italia centro-settentrionale riceve infatti in media più di 1.500 euro per l'asilo, contro i 577 dei bambini meridionali. La spesa media dei comuni per gli asili nido per ciascun residente tra 0 e 3 anni nel nostro Paese è di 1.242 euro, ma oscilla da città a città: se Trento ne spende 2.500 per bambino, a Campobasso, Palermo e Napoli si scende a meno di 500. Sono i dati che emergono da un'indagine effettuata dal Politecnico di Milano per conto della Fondazione Civicum.

L'analisi ha interessato 19 Comuni, la cui popolazione complessiva è di 9,4 milioni di persone cioè il 16% dei residenti in Italia: i bambini tra zero e tre anni, potenziali fruitori degli asili nido, sono in media il 3,5% della popolazione. Dallo studio emerge che i Comuni più «giovani» sono Napoli e Palermo, dove i minori di tre anni superano il 4% della popolazione, il meno giovane in assoluto è Cagliari, dove sono il 2,5%.

DIFFERENZE - Le differenze tra Nord e Sud ci sono anche nel costo di erogazione dei servizi. In media per ogni posto in un asilo comunale in Italia si spendono 8.775 euro: in alcuni grandi comuni del Mezzogiorno si spende meno e si registrano i costi di gestione più alti. Napoli e Palermo sono i due comuni con i costi maggiori: 12.000 euro per bambino che frequenta, il 30% in più della media nazionale. La minore efficienza, svela il rapporto, accompagnata da una minore disponibilità di risorse complessive, si ripercuote sulla qualità e disponibilità del servizio.

STRUTTURE - Per quanto riguarda la disponibilità delle strutture, il 14,6% dei bambini ha la possibilità di frequentare un asilo nido comunale o convenzionato, contro un obiettivo europeo del 30%. La percentuale è molto più bassa a Palermo (3,6%) e Napoli (2,9%), e in generale nell'Italia meridionale e insulare (7,8%). Casi non lontani dai target europei sono invece quelli di Bologna con il 27,6%, e Firenze con il 24%. Numeri sempre inferiori a quelli di città europee come Berlino, che supera il 40% e Madrid con oltre il 35%.

EDUCATORI - Tra gli elementi di qualità del servizio il rapporto evidenzia il numero di bambini seguiti da ciascun educatore: in media ogni 100 posti in asili nido comunali ci sono 22 educatori. La punta massima si registra a Cagliari, con oltre 40 ogni 100 posti, il minimo a Potenza con 16 educatori e Campobasso con solo 11. A Potenza e Napoli c'è anche la minore disponibilità di ore: il nido è aperto solo 7 ore contro le 10,5 di Milano, Brescia, Firenze, Bolzano e Bologna e le 11 di Trento.

Se si esaminano i costi del servizio per l'utente, una famiglia di tre persone con un reddito lordo di poco inferiore ai 45mila euro all'anno spende circa 400 euro al mese a Trento e Bolzano, 100 a Napoli e meno di 150 a Roma.

Tra il 2001 e il 2007 i residenti tra zero e tre anni nel Comuni analizzati sono aumentati di oltre il 6%, facendo crescere la domanda di asili nido. La crescita è maggiore a Milano (+20%) e Roma (+18%): al centro-nord la crescita è stata in media superiore al 10%, al centro-sud la domanda è scesa del 2,5%.