29 marzo 2024
Aggiornato 11:00

Sicurezza, Avvenire: «Analisi sballata produce scelte di paura»

Sicurezza e immigrazione fenomeni diversi: non sono sovrapponibili

ROMA - «Un'analisi sballata produce scelte di paura»: è il titolo eloquente scelto dall'Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, in un editoriale sul tema dell'immigrazione, all'indomani della fiducia incassata dalla Camera sul ddl sicurezza.

«Il compito delle istituzioni nazionali e comunitarie - scrive il giornale della Cei - è avvicinare l'Europa ad una prospettiva umana più universale, inserendo le attuali condizioni sociali multietniche dentro un quadro giuridico interculturale che in prospettiva garantisca a tutte le persone, oltre la sicurezza e la legalità, eguale dignità di vita e di speranza».

«Spesso, a livello di opinione pubblica - prosegue 'Avvenire' - si percepisce una sorta di equiparazione tra la presenza di migranti e l'aumento progressivo della criminalità. In realtà i due fenomeni non hanno un legame necessario tra loro, e soprattutto non sono sovrapponibili». Avvenire ricorda che «le attività economiche, in quasi tutti i settori, sopravvivono ormai solo grazie all'apporto imprescindibile della mano d'opera diversa sul piano etnico o anche solo culturale».

Dunque, «sicurezza e immigrazione rimangono due problemi distinti. Il primo chiama in causa una responsabilità esclusivamente politica: nessun cittadino può difendersi da solo, con le proprie risorse individuali, perchè l«uso legittimo della forza' spetta solo agli organi di pubblica sicurezza. La questione della cittadinanza, invece - conclude 'Avvenire' - riguarda il rapporto esistente tra persone di cultura diversa in un determinato territorio».