Mons. Marchetto: «Non ci sono parole su proposta Salvini»
«Decisione governo su Libia lede legislazione internazionale»
ROMA - La proposta del leghista Matteo Salvini di riservare alcuni vagoni della metro alle donne e ai milanesi non piace a monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti. «Non ho più parole. A volte sono più efficaci poche parole che tanti discorsi», afferma l'arcivescovo interpellato da Apcom.
Dal 'ministro' vaticano - competente in tema di immigrazione e sicurezza - arriva anche la condanna anche alla decisione del governo italiano di rimpatriare i 227 clandestini in Libia. «C'è una regolamentazione internazionale che prevede il principio di non respingimento - dice Marchetto - ovvero che non si può respingere quelle persone che chiedono aiuto perchè fuggono da luoghi di guerra, se prima non si esamina la loro richiesta di asilo. Questa - prosegue l'arcivescovo - è la grande questione che suscita questa maniera di agire, si infligge un principio tradizionale di trattamento di coloro che chiedono asilo o rifugio».
Per monsignor Marchetto, «la grande distinzione» è «tra migranti e rifugiati e richiedenti asilo e coloro che sono soggetti al traffico di esseri umani». Quindi la decisione del governo «lede una legislazione internazionale che è fatta e creata per proteggere i perseguitati, coloro che fuggono dalla guerra, per preservare un minimo di umanesimo di quello che è il trattamento di queste persone».