1 dicembre 2024
Aggiornato 18:00

Bellezza: le donne italiane convivono con orgoglio con le rughe

Secondo sondaggio segni del tempo rappresentano proprio vissuto

ROMA - Convivere con orgoglio con i propri segni del tempo. Vedere nel passare degli anni un completamento del carattere, nelle rughe una traccia del proprio vissuto. La pensano così le donne italiane intervistate da Gfk Eurisko nell'ambito della ricerca «Le donne italiane e gli anni che passano» commissionata da Lancaster, da oltre 60 anni pioniera nella ricerca di soluzioni cosmetiche anti-aging.

Dalla ricerca emerge, infatti, che se da una parte il 43% delle 35-44enni attribuisce all'affiorare delle prime rughe sul viso un segnale di trasformazione (il 23%), dall'altra il 21% delle 45-54enni se ne preoccupa decisamente poco e quest'aspetto diventa sempre meno significativo con l'avanzare dell'età (15% per le 55-64enni). Per un 35% del campione intervistato, infatti, l'essere e il mantenersi giovani non significa cancellare i segni, ma sentirsi meglio con se stesse e con gli altri, sentirsi complete e con più personalità. Per il 69% delle 30-34enni e addirittura il 72% delle 55-64enni invecchiare oggi non ha a che fare con l'età, ma è piuttosto una condizione dello spirito.

«Oggi a 60 anni le donne sono ancora attive, hanno relazioni sociali, si sentono belle. L'approccio è quindi molto diverso rispetto a qualche anno fa», afferma Enzo Berardesca, dermatologo specialista, direttore del Dipartimento di Dermatologia Clinica dell'Istituto dermatologico San Gallicano di Roma, che continua: «A differenza di ieri, oggi c'è la volontà diffusa di mantenere più a lungo questo stato di benessere, i trattamenti sono più accessibili a tutti e i comportamenti sono più orientati alla prevenzione rispetto ad una volta».

E le donne tengono prima di tutto allenata la testa. Per il 44% delle 55-64enni delle donne, oggi è indispensabile tenere in allenamento il cervello per mantenersi attive. Per l'11% delle 45-54enni nutrirsi in maniera sana. Per questa fascia d'età è, infatti, il fisico asciutto e tonico a sprigionare una sensazione di giovinezza.

Importante anche il ruolo giocato dall'amore. Un significativo 50% è convinto che sentimenti e passione abbia un effetto epidermico positivo (e in particolare le 35-44enni con un 56%), mentre il restante 50% si divide in chi crede che non siano sufficienti se accompagnati da stress (il 30% del campione, con una percentuale che si innalza al 40% tra le 30enni) e chi li liquida come semplice 'luogo comune' (20%).

La cura e la prevenzione sono viste dal 50% delle intervistate come gesto d'amore verso sé stesse, piuttosto che semplice atto terapeutico. Il 22% crede, infatti, che curare la propria pelle faccia parte di una corretta prevenzione quotidiana, il 13% lo trova un modo per cancellare lo stress e il 6% un rimedio ai segni del tempo. Ecco perché il 49% delle donne si occupa ogni giorno alla cura della pelle. Pratica a cui, le donne più mature, riescono a dedicarsi con maggior regolarità e puntualità (il 56%) delle giovani (43%).

Soltanto il 2%, invece, pensa che la soluzione sia affidarsi alle tecniche della chirurgia estetica. È, infatti, di gran lunga preferito un prodotto cosmetico, meglio se di qualità ma economico (42%). Riguardo all'utilizzo di creme anti-aging, il 46% delle intervistate dichiara di aver usato negli ultimi tre mesi creme antirughe, il 28% creme anti-età globale. La frequenza di utilizzo 'tutti i giorni' delle creme anti-aging è: il 33% creme antirughe, il 20% creme anti-età globale.

Tra i principi specifici più accreditati il 39% dichiara di apprezzare le valenze del retinolo, il 21% dice di voler conoscere in maniera più approfondita l'azione e gli effetti del prodotto (con un 28% di giovanissime); per il 18% è uno dei principi base più efficaci per contrastare le rughe.