Sicurezza: Camera inverte odg e rinvia esame ddl. Scontro Pd-Pdl
Bressa: «Abbiate coraggio verità, temete voto e aspettate fiducia»
ROMA - La Camera rinvia ancora l'avvio dell'esame e delle votazioni sugli emendamenti al ddl sicurezza. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti votato a favore dell'inversione dell'ordine dei lavori proposta dal vicecapogruppo del Pdl, Italo Bocchino, e si appresta dunque ad iniziare l'esame sul ddl di ratifica del Trattato di Plum.
«Le motivazioni di tale richiesta - ha spiegato l'esponente del Pdl - vanno ricercate nello sforzo che tutta la maggioranza ha fatto con compattezza e con volontà di unità per accogliere tutta una serie di sollecitazioni giunte dalle opposizioni, dalle istituzioni, a cominciare dal presidenti della Camera, da Confindustria. La maggioranza - ha proseguito Bocchino - ha apportato modifiche importanti. Riteniamo di essere giunti a un buon punto di questo lavoro, riteniamo che ci sia necessità di un ulteriore breve approfondimento».
Di tutt'altro avviso le opposizioni, a cominciare dal Pd: «Ritengo Bocchino una persona seria e questa un aula seria: se c'è necessità di un approfondimento non può essere appannaggio della maggioranza. Deve tornare in commissione - osserva il vicecapogruppo Gian Claudio Bressa - . L'unica cosa vera che il parlamento può fare per rispondere alle diverse sollecitazioni, da Fini in giù, è rivedere nel profondo questo provvedimento, togliere il reato di clandestinità. Tutti gli importanti risultati che voi vantate non sono che miserabili patacche». Quindi Bressa invita la maggioranza a dire la verità, ricordando che per le 9.30 è convocato il Cdm che deciderà di apporre la questione di fiducia sul provvedimento: «Dite la verità, la vostra compattezza è tale che con il voto segreto avete paura che anche i vostri deputati non votino uno dei più abominevoli provvedimenti che avete fatto. Abbiate dignità e il coraggio della verità, - tuona Bressa - è il minimo che si chiede a delle forze politiche. Se non si ha questa responsabilità, andate a fare comizi da qualche altra parte e non prendeteci in giro».