24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Ambiente

Blitz di Greenpeace: rifiuti hi-tech davanti Ministero

E il ministero «si arrende» e accetta un incontro con attivisti

ROMA - Spettacolare de efficace blitz di Greenpeace a Roma: gli attivisti dell'associazione questa mattina hanno scaricato rifiuti elettronici davanti al ministero dell`Ambiente a Roma, e, dopo l`azione, il ministero - annuncia Greenpeace - si è 'arreso' ed ha accettato un futuro incontro con il gruppo ambientalista.

Secondo gli attivisti, sulla questione della raccolta di rifiuti elettronici, «la ministra Prestigiacomo fa la bella addormentata», così hanno portato davanti al suo ufficio computer distrutti, vecchie stampanti e monitor, «un esempio dei tanti centri di raccolta irregolari che avvelenano l'Italia», e, per completare la messinscena, al centro della montagna di rifiuti hi-tech si è sdraiata una volontari vestita da 'bella addormentata', che per Greenpeace «simboleggia la ministra Prestigiacomo che, nonostante denunce e sollecitazioni, rimane inerte», sottolineano i sul sito dell'associazione.

Dopo il blitz, il ministero dell'Ambiente ha comunque aperto le porte agli attivisti: una delegazione ha consegnato l`inchiesta «Hi- Tox» al direttore generale per i servizi interni del ministero, Sergio Basile, che si è impegnato, in accordo con il capo di gabinetto, entro due settimane a ricevere Greenpeace al ministero dell`Ambiente per presentare i risultati dell`indagine e discutere delle richieste avanzate dall`associazione.

'Hi-Tox', è un'indagine di Greenpeace sulla raccolta dei rifiuti elettronici, e l'associazione denuncia le irregolarità riscontrate in questa fase di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - Raee - in Italia. Oltre il 40 per cento dei centri di raccolta visitati da Greenpeace non rispetta assolutamente i requisiti di legge. Un altro 40 per cento circa ha avuto una valutazione mediocre da parte degli attivisti. Solo il 20 per cento ha ottenuto un giudizio positivo e fra questi tre centri su otto schedati in Lombardia, tre aree di raccolta su sei della Toscana, due su cinque in Sardegna, uno su dodici in Sicilia e un CdR su otto in Campania.

«Chiediamo al ministro Prestigiacomo di emanare subito il 'decreto semplificazioni', che obbliga i negozianti a ritirare gratuitamente l`apparecchiatura usata al momento dell`acquisto di un nuovo articolo e rafforzare i requisiti richiesti alle isole ecologiche per diventare veri e propri centri di raccolta e intensificare i controlli in fase di iscrizione ed esercizio degli stessi», spiega Vittoria Polidori responsabile della campagna inquinamento per Greenpeace, sottolineando. «La gestione corretta di questi rifiuti è fondamentale per la salute ed il futuro di tutti».