25 aprile 2024
Aggiornato 23:30

Progetto «Open», aprire all’inclusione con il dialogo e l’informazione

Marco Amagliani: «Partendo dalla comprensione delle cause di esclusione per arrivare alle buone pratiche»

ANCONA - OPEN, un nome per sintetizzare ed evocare la principale finalità di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea di cui la Regione Marche sarà capofila di numerose realtà regionali nazionali ed europee, precisamente venti tra partners principali e di supporto.
Dunque «aprire » al dialogo soprattutto, per combattere l’esclusione sociale, l’emarginazione, la povertà,la discriminazione attraverso il rafforzamento di un metodo aperto di coordinamento (MAC). Che cosa significa MAC? E’ uno strumento di cooperazione tra Stati membri, per far convergere le politiche nazionali nel raggiungimento di alcuni obiettivi condivisi. E’ basato sulla identificazione e definizione congiunta degli obiettivi, la definizione comune di indicatori per la valutazione dei progressi negli interventi, con lo scopo di stimolare l’innovazione, la qualità e la rilevanza dei programmi.

E in quest’ottica il progetto OPEN – curato dal Servizio Politiche sociali della Regione- intende promuovere il dibattito a livello nazionale ed europeo su tematiche che sono purtroppo sempre più attuali: inclusione e protezione sociale delle persone vittime di povertà ed emarginazione.
«Comprendere prima le cause dell’esclusione sociale, per arrivare a realizzare nuovi e qualitativi interventi è decisivo in questo difficile momento che il mondo e il nostro continente stanno attraversando - afferma l’assessore ai servizi Sociali, Marco Amagliani. E decisivo sarà anche il ruolo dell’informazione su cui contiamo molto per sviluppare un dibattito alto, a livello nazionale, su tali tematiche. Per questo nei diversi seminari e eventi pubblici che saranno organizzati nel corso di due anni, inviteremo personalità nazionali della cultura, dell’informazione e del mondo economico. Saranno organizzati anche incontri specifici con i giornalisti per sensibilizzarli su tali problemi, quindi vorremmo anche il prezioso contributo dall’informazione locale, perché sono convinto che i temi sociali «vivono» di dialogo e trovano maggiore significato se sono compresi e quindi comunicati bene. Spesso, invece, sono ‘cattive notizie’ non da prima pagina… Ecco, avremmo già realizzato una buona parte degli obiettivi di questo progetto, se ad andare in prima pagina fosse un diretto testimone di povertà e non il politico di turno, io compreso.»

La dimensione del partenariato di questo progetto – venti in totale tra nazionali ed internazionali – dimostra già l’importanza delle azioni che saranno realizzate e la rilevanza di OPEN: tra gli altri, i principali sono il Ministero degli Affari Sociali della Sassonia (Germania); la Regione del West Midlands ( Regno Unito); la Federazione Aragonese dei Municipi e delle Province (Spagna). E poi ancora il Ministero italiano del Lavoro, Salute e Politiche sociali, la Regione Molise, la Croce Rossa tedesca e molte altre associazioni marchigiane, italiane e dei Paesi partner. Un primo ciclo di seminari che ciascun partner organizzerà nel proprio territorio sarà dedicato alla condizione dell’infanzia, al mercato del lavoro, alle politiche familiari e abitative, alla promozione dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone disabili, all’immigrazione, alla salute e cura degli anziani. I risultati attesi da questo progetto sono, infatti, riconducibili all’accrescimento della sensibilizzazione presso l’opinione pubblica della rilevanza delle politiche europee di inclusione e protezione sociale, la realizzazione di 36 seminari locali tematici (9 per ogni partner) e 3 incontri transnazionali. Saranno create 24 task force nazionali ed una task force internazionale; individuate le buone prassi: 8 locali, 8 nazionali e 4 europee, oltre alla realizzazione di una guida OPEN.