28 agosto 2025
Aggiornato 07:00

«Precise responsabilità della Provincia di Torino nei ritardi del termovalorizzatore»

Così Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino

TORINO - Sulla questione dei gravi ritardi nella costruzione del termovalorizzatore del Gerbido, il cui cantiere è fermo da sette mesi a causa di un ricorso al Tar e sul quale ora si inserisce anche un’indagine della magistratura, «è necessario chiarire che ci sono precise responsabilità da parte della Provincia di Torino». Così Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, interviene commentando l’allarmante realtà in cui si trova oggi un’opera che è necessaria per tutto il territorio torinese.

«Ci troviamo a pochi mesi dalla chiusura della discarica di Basse di Stura, che avverrà alla fine di dell’anno – prosegue Claudia Porchietto – e non abbiamo alcuna certezza sulla realizzazione del termovalorizzatore che dovrebbe entrare in funzione nel 2011. O meglio abbiamo la certezza che tutto è fermo a causa della ormai evidente inadeguatezza gestionale di questa fondamentale struttura, che va addebitata in primo luogo ai tecnici e agli esperti nominati proprio dalla Provincia.
Va ricordato infatti che è stata proprio la Provincia di Torino ad aver affidato a Trm la pratica sul termovalorizzatore, la stessa Trm che poi si è occupata dei bandi e per il finanziamento e per la costruzione.

Senza addentrarmi nelle questioni relative alle odierne indagini della magistratura, pur se il numero di uffici legali che si sono interessati della questione termovalorizzatore fino a oggi impressiona davvero, appare evidente che il delicato processo di realizzazione di tale opera sia del tutto sfuggito di mano a chi invece avrebbe dovuto occuparsene. Mi riferisco proprio all’ente Provincia e agli uomini scelti dalla Giunta Saitta per questo scopo».

«Il continuo allungarsi dei tempi di costruzione – conclude Claudia Porchietto – potrebbe avere pesanti risvolti per i cittadini, sia per il costante e continuo rialzo della tassa rifiuti, sia per la probabilità sempre più alta di dover affrontare una situazione di emergenza per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che gli esperti della Provincia invece paiono sottovalutare. Ciò nonostante sia stata individuata una soluzione di emergenza in fretta e furia, per rimediare alla chiusura della discarica di Basse di Stura, con la distribuzione dei rifiuti nelle altre discariche della provincia.

Questo è il risultato di una politica che non ha portato mai a decisioni definitive, con il continuo rimandare delle scadenze, che ha caratterizzato il duo Bresso – Saitta negli ultimi quindici anni. Atteggiamento che ci sta accompagnando a una vera disfatta nella partita di gestione dei rifiuti».