Cotto: agevolare le adozioni di fratelli
«Serve più informazione»
TORINO - Sono calate del 17 % in soli due anni le coppie che in Piemonte hanno dato la propria disponibilità all’adozione nazionale e internazionale. Il problema, che emerge dalla relazione sull’attività dell’Agenzia regionale delle Adozioni, è al centro di un’interrogazione della vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto (Pdl), in cui si chiede alla Giunta Bresso un maggiore impegno sull’ informazione e sensibilizzazione alle famiglie.
«Non solo – aggiunge Cotto – un altro grande problema, in particolare nell’ambito delle adozioni internazionali, è la forte criticità legata all’adozione di due o più fratelli. A differenza di altre Regioni italiane, nei decreti di idoneità del Tribunale dei Minorenni viene specificata l’idoneità per un sole minore, con limiti molti ristretti per quanto riguarda l’età e l’etnia di provenienza del minore escludendo, di fatto, la possibilità di adottare più minori».
Nella relazione emerge chiaramente la flessione nelle dichiarazioni di disponibilità da parte delle coppie: in Piemonte e Valle d’Aosta le adozioni nazionali sono calate da 947 nel 2006 a 785 nel 2008; quelle internazionali da 591 a 490.
In Piemonte, inoltre, sono state realizzate 161 adozioni ma sono entrati solo 169 bambini; significa che solo otto erano fratelli. In altre Regioni, invece, la situazione è ben diversa: in Lombardia 712 coppie per 903 bambini, in Sicilia 198 adozioni per 290 bambini.
«Un dato preoccupante – sottolinea Cotto – che deve indurre la Giunta Bresso ad attivare, oltre ai corsi di formazione per famiglie già realizzati dall’Agenzia delle Adozioni, ulteriori sforzi per evitare una generalizzata flessione delle pratiche adottive di bambini provenienti da altri Paesi, e puntare sull’evoluzione formativa delle coppie, anche in collaborazione con il Tribunale».
«Alle famiglie – conclude la vicepresidente – deve essere garantita una maggiore flessibilità per evitare di limitare la possibilità di azione. E’ comprensibile che, affrontando un’esperienza così importante, inizialmente non se la sentano di dare l’assenso all’adozione di più bambini, per le notevoli ed oggettive risorse affettive e materiali che richiede. Tuttavia, vivendo alcuni mesi nei paesi di origine, i futuri genitori spesso si trovano di fronte a situazioni molto complesse, in cui il distacco di fratelli potrebbe rivelarsi un ulteriore trauma per il minore».