4 maggio 2024
Aggiornato 22:30

La Cisl Fp promuove la sanità della regione Piemonte

Il costo per ogni cittadino piemontese ammonta, per il 2006, a 1.639 euro contro una media nazionale di 1.674 euro mentre per il 2007 la spesa risulta di 1.757 euro

TORINO - «Pensiamo che nella sanità regionale sia stato fatto abbastanza, soprattutto negli ultimi tempi». E' quanto tiene a precisare in una nota Giampiero Porcheddu, Segretario generale aggiunto Cisl Funzione Pubblica Piemonte criticando quanto pubblicato nelle scorse settimane dai giornali, sul caso dei dati relativi al «buco» della sanità nell'area metropolitana e, più in generale in regione.

«Nell'incontro con l'assessorato regionale alla sanità di qualche giorno fa, in cui i sindacati sono stati informati sullo stato di salute di questo settore nevralgico, sono emersi, - spiega Porcheddu - aspetti che la Cisl Funzione Pubblica regionale intende evidenziare e valorizzare: la spesa non è aumentata, anzi è diminuita e il confronto con altre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) ha messo in risalto ottimi standard di prestazione, in alcuni casi addirittura superiori alla media.

Il costo per ogni cittadino piemontese ammonta, per il 2006, a 1.639 euro contro una media nazionale di 1.674 euro mentre per il 2007 la spesa risulta di 1.757 euro, perfettamente in linea con le regioni italiane considerate virtuose. Anche sulle diverse voci che compongono il bilancio, la Regione ha dimostrato capacità di risparmio. È riuscita a diminuire i costi relativi ad acquisti e manutenzioni e ha tenuto alto il valore delle spese strettamente legate all'erogazione di maggiori servizi ai cittadini, come l'assistenza specialistica e riabilitativa, cercando di spezzare un modello troppo «ospedale-centrico».

«Ciò non toglie - prosegue Porcheddu - che ci siano problemi, soprattutto nell'area metropolitana dove i costi risultano eccessivamente alti rispetto al resto della regione. A tal proposito è bene ricordare che si tratta di una situazione storica che ci portiamo dietro da decenni e difficilmente risolvibile a medio termine. Il lavoro da fare nella sanità è ancora tanto. Il riequilibrio dei fondi delle ASR, che sarà discusso nei prossimi giorni, rappresenta uno dei tanti delicati momenti di verifica. Occorre dire che se in questi anni sono stati fatti notevoli passi avanti e buona parte del merito è da attribuire a un sindacato responsabile che al tavolo regionale di trattativa ha cercato sempre di risolvere i problemi e non di esasperarli».