12 ottobre 2025
Aggiornato 09:30

Palermo: quattro arresti dei Carabinieri per 20 rapine

In tre mesi in città e provincia, commessi da pluri-pregiudicati

PALERMO - In tutto venti rapine in poco meno di tre mesi, in città e in provincia, razziando supermercati, tabaccherie e farmacie, armati di taglierini e coltelli. Rapinatori «seriali» con abitudini criminali precise - orari, tipologia di obiettivi, quartieri e modalità d'azione - che, una volta individuate, ne hanno permesso la cattura. Così due pluri-pregiudicati di Palermo, di 24 e 25 anni, sono stati arrestati nello scorso week-end dai carabinieri della Compagnia San Lorenzo mentre stavano per portare a segno l'ennesimo colpo ai danni di un supermercato.

I due frequentavano Corso Olivuzza e le strade limitrofe: entravano negli esercizi armati di coltelli, minacciavano cassieri e commessi, e dopo essersi fatti aprire le casse ne razziavano il danaro. Finora 18 colpi accertati, ma il numero è destinato a aumentare. Per scoprirli i carabinieri hanno visionato, con attenzione e per giorni, le riprese dei sistemi di videosorveglianza, esaminato l'abbigliamento, il modo di camminare, l'atteggiamento per sopraffare cassiere e avventori.

Rapine perpetrate con consumata esperienza in pochi secondi, tra la gente che atterrita dalla loro aggressività si nascondeva dietro gli scaffali. All'analisi non è sfuggito il fisico corpulento di uno dei due rapinatori e la sua passione sportivadato che per i suoi colpi indossava una tuta dell'Inter. Una fede calcistica che non gli ha portato fortuna, l'abbigliamento è la prima cosa che hanno notato i carabinieri in servizio antirapina, che lo hanno intercettato, insieme al complice, nell'atto di estrarre i coltelli sulla soglia d'ingresso di un negozio di casalinghi. Rapinatore «seriale» ma questa volta solitario un altro palermitano pluri-pregiudicato di 26 anni.

Le indagini dei carabinieri di Bagheria ne hanno accertato la responsabilità per due colpi. In entrambe le circostanze l'uomo, armato con un coltello da cucina e mascherato con un berretto di lana, sotto la minaccia dell'arma si è fatto consegnare il contante in cassa per poi allontanarsi a bordo di autovetture, rubate a Palermo, poi rinvenute dagli investigatori abbandonate a poco distanza. Proprio il coltello lo ha tradito: le particolari caratteristiche del manico, indicate con precisione dalle vittime, oltre ai riconoscimenti, ottenuti attraverso i fotogrammi delle rapine, hanno consentito di stringere il cerchio.

Altro colpo e altro arresto, questa volta a Casteldaccia. Si tratta di un palermitano 27enne, pluri-pregiudicato per precedenti rapine. Con altri due complici, armato di pistola, era entrato alle otto di sera in una tabaccheria facendosi consegnare l'incasso di 600 euro e numerose stecche di sigarette. Il tutto con estrema scioltezza, tanto che i due complici, con assoluta tranquillità, si sono messi dietro al bancone e, per non destare sospetti nei clienti, hanno continuato a vendere merce per alcuni minuti, per poi allontanarsi. Ma questa volta la preziosa collaborazione di alcuni cittadini ha consentito di individuare la macchina utilizzata per il colpo e il «bottino», comprese le stecche di sigarette.