28 marzo 2024
Aggiornato 23:30

AN, Berlusconi segue Fini da TV, apprezza discorso di «prospettiva»

Messaggio del Premier: «Grazie, insieme a traguardo storico»

ROMA - Quello che i dirigenti di Forza Italia si aspettavano alla vigilia era un Gianfranco Fini più pungente. Ipotizzavano che il presidente della Camera nel suo discorso di addio ad Alleanza nazionale non avrebbe risparmiato, all'indirizzo di Silvio Berlusconi, accenti polemici sulla nascita del nuovo partito. Sarà per questo che alla fine il giudizio generale è di «apprezzamento», e che certi distinguo come l'invito a non cedere al «pensiero unico» sono stati letti non tanto come frecciate, quanto come la coerente rivendicazione di un percorso che sin qui Fini aveva tracciato.

Silvio Berlusconi ha seguito dalla tv della sua residenza di Arcore il discorso del presidente della Camera e alla fine ha affidato ai suoi un giudizio sostanzialmente positivo. Non che siano passati inosservati certi passaggi come quell'invito a evitare il «culto della personalità» o quella sottolineatura sul Pdl che non deve essere «il partito di una persona ma di una nazione». O la questione della data di nascita del nuovo partito che per Fini non può essere sancita dall'annuncio del predellino, ma che è frutto di 15 anni di alleanza. Ma il premier ha letto come una volontà di evitare scontri - almeno per ora - quel riconoscimento netto della sua leadership naturale.

Ha apprezzato che il presidente della Camera abbia voluto ricordare che fu proprio Silvio Berlusconi ad aiutare la destra a liberarsi dalla conventio a escludendum, sebbene abbia anche a precisato che non si trattò né di «sdoganamento» né di «grazia ricevuta». E poi quella sottolineatura che Forza Italia «non è un partito di plastica» e anzi ha «rimesso in moto una politica che rischiava di impantanarsi».

Insomma, a Berlusconi come alla dirigenza azzurra è sembrato chiaro che Fini non abbia voluto cogliere l'occasione di un discorso 'storico' come quello per la chiusura di Alleanza nazionale per aprire una disfida, e che abbia preferito svolgere non a caso un intervento definito di «prospettiva», che sembra spostare il confronto - e la questione della leadership - almeno di un decennio. Già in mattinata il premier aveva fatto arrivare alla platea dei congressisti un messaggio di riconoscimento del ruolo di An e di Gianfranco Fini come «modernizzatore della destra».

Poche e misurate parole lette dal coordinatore azzurro Denis Verdini, che non hanno tolto la scena al presidente della Camera nel 'suo' giorno. «Il mio - ha dichiarato Berlusconi - non è un saluto formale ma un atto di gratitudine e riconoscenza a un partito che dopo un lungo cammino ci consente, sulla spinta di milioni di elettori, di raggiungere tutti insieme un grande e storico traguardo».