30 luglio 2025
Aggiornato 23:30

Colto da infarto mentre opera: chirurgo termina intervento

Al Cardarelli di Napoli. Claudio Vitale: non mi sento un eroe

NAPOLI - Preferisce non definirsi un eroe, ma per molti lo è. Perché Claudio Vitale, 59enne primario di neurochirurgia del Cardarelli, non si ha smesso di operare nemmeno di fronte all'infarto che lo ha colpito mentre con il suo bisturi era in sala operatoria. Il fatto è accaduto lunedì pomeriggio durante un delicato intervento eseguito all'ospedale Cardarelli di Napoli, su un anziano paziente con un tumore al cervello.

«E' cominciato l'intervento - racconta in una intervista al Corriere del Mezzogiorno - e dopo i primi tempi di apertura ho sentito un dolore retrosternale, prima leggero poi meno leggero e sempre più persistente». «Una volta operato il paziente, e asportata la lesione - ha detto il primario - ho deciso di fare un prelievo attraverso un esame che ci dà conferma o meno di un sospetto di infarto. Continuando a operare, ho avuto la risposta e quindi ho provveduto a me stesso».

Di fatto, Vitale ha resistito alle fitte al cuore fino a che non ha messo l'ultimo punto. Le sue condizioni, dopo il ricovero e gli accertamenti, sono buone. Anche se va detto che Vitali, se si fosse sentito male dopo le 20, non avrebbe potuto fare quegli esami specifici direttamente al Cardarelli che hanno rilevato l'infarto in corso. Sarebbe dovuto andare al Monaldi a fare una angioplastica, interrompendo l'intervento. L'operazione da lui eseguita è riuscita. E chi conosce bene Vitali dice che vuole tornare al lavoro subito.

«Eroe? - afferma - è un termine certamente non idoneo a questa vicenda. Abbiamo solo fatto il nostro lavoro ma nulla di più. Certe affermazioni mi sembrerebbero ridicole». Del resto, aggiunge, «questa è la nostra attività quotidiana, poi il fatto che ci sia capitato un incidente di percorso come questo vuol dire anche che siamo stati bravi a guarire sia il paziente che il chirurgo». L'episodio «insegna che un buon ospedale può far fronte a una grossa attività non solo in condizioni normali ma anche quando capita un incidente di percorso. L'obiettivo - conclude - era che il paziente e il chirurgo stessero bene. E abbiamo raggiunto entrambi gli obiettivi».