19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
I numeri della rete socio-assistenziale regionale

I servizi sociali del Lazio: cresce la risposta alle esigenze dei più deboli

2.462 strutture e servizi socio-assistenziali, 329 mila utenti (2.240 i disabili, 2.208 i minori, di cui 845 minori stranieri), 26 mila unità di personale

ROMA – Il 40% delle strutture e dei servizi socio-assistenziali del Lazio è stato attivato a partire dal 2001, addirittura quasi il 21% nel triennio 2004-2006. In particolare, dal 2001 è stata attivata la gran parte delle strutture per le persone affette da patologie invalidanti (come i centri diurni Alzheimer) e dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (oltre l’81%), più del 71% delle case famiglia per anziani, oltre il 64% delle ludoteche, oltre il 57% dei centri diurni per le persone con problemi psico-sociali (persone con disagio psichico, senza fissa dimora, ecc.), più del 51% delle case famiglia per minori.

Si tratta di uno sforzo formidabile che ha determinato un aumento rilevante della capacità di accoglienza del Lazio per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione. Al 31 maggio 2008, sono 2.462 le strutture e i servizi socio-assistenziali attivi, con oltre 26 mila unità di personale e quasi 329 mila utenti.

Una rete capillare e articolata in termini di tipologia di offerta e di utenza servita, in grado di affrontare situazioni complesse, come quella degli 845 minori stranieri (di cui quasi l’80% non accompagnati) o dei 2.240 disabili (pari al 20% degli ospiti complessivi delle strutture), o ancora dei 2.208 minori accolti dalle strutture. In particolare, l’ingresso in casa famiglia di minori bisognosi è stato determinato nel 27% dei casi da problemi relazionali ed educativi in famiglia, in poco meno del 10% dei casi da problemi economici familiari, nel 9% dei casi da abusi e maltrattamenti subiti in famiglia.

Quello del Lazio è un positivo esempio di welfare community, come testimonia anche il fatto che oltre il 43% delle strutture ha sottoscritto accordi di collaborazione con enti locali e organismi non profit (il dato sale al 56,5% nel comune di Roma e al 51,5% nella provincia di Viterbo).

Nell’offerta socio-assistenziale del Lazio le donne hanno un ruolo decisivo, visto che rappresentano circa il 75% del personale stabilmente operante nelle strutture (come, ad esempio, le case di riposo). Quasi il 13% del personale, inoltre, è costituito da volontari.

Accanto alle cospicue risorse messe in campo, non mancano tuttavia alcune criticità. Innanzitutto, i differenti livelli di copertura garantiti ai cittadini a seconda del luogo di residenza. Per quanto riguarda gli anziani, l’offerta di posti disponibili rispetto alla domanda potenziale è molto più alta nelle province di Rieti (170,2 per mille anziani) e di Viterbo (122,8 per mille anziani). Per i minori, invece, è più alta l’offerta di posti (dagli asili nido alle case famiglia) nelle province di Viterbo (41,7 per mille minori) e di Frosinone (33,7 per mille minori), e nel comune di Roma (31,6 per mille minori).

Quasi il 38% delle strutture e dei servizi interpellati (addirittura circa il 65% degli asili nido) ha dovuto rifiutare l’ospitalità o il servizio a persone che rientravano nella propria tipologia di utenza di riferimento. L’offerta, quindi, pur incrementata, non basta ancora a soddisfare la domanda.

In ultimo, più del 16% dei minori vive nelle strutture da più di tre anni, quando invece la permanenza dovrebbe essere solo temporanea.

Questi sono alcuni dei principali dati che emergono dal 1° Rapporto sui servizi sociali del Lazio, che raccoglie i risultati delle attività realizzate dal Sistema informativo dei servizi sociali del Lazio, promosso e finanziato dall’Assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio, cui hanno collaborato le Province di Rieti, Viterbo, Roma, Frosinone, Latina e il Comune di Roma. Il Rapporto, realizzato con la collaborazione del Censis, ha consentito di delineare un quadro preciso e aggiornato del sistema socio-assistenziale presente sul territorio.

Il 1° Rapporto sui servizi sociali del Lazio è stato presentato e discusso oggi, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, dall’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio Anna Salome Coppotelli, il Direttore della Direzione Servizi Sociali della Regione Lazio Miriam Cipriani, il Presidente del Censis Giuseppe De Rita, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Sveva Belviso, l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Frosinone Maurizio Cerroni, l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Latina Fabio Bianchi, l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Rieti Luigi Taddei, l’Assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia della Provincia di Roma Claudio Cecchini, alla presenza del Presidente della Giunta Regionale del Lazio Piero Marrazzo.