23 aprile 2024
Aggiornato 14:00

Lotta alla droga, Mantovano: destabilizza il singolo e gli interi Stati

Il sottosegretario all'Interno interviene alla 5^ Conferenza Nazionale sulle droghe in corso a Trieste

TRIESTE - Il contrasto al traffico di droga, allo spaccio e al consumo in luogo pubblico comincia anche dalla possibilità da parte dei sindaci di firmare ordinanze in materia di sicurezza. Strumenti che prevengono «quel degrado urbano che rappresenta la cornice ideale per il piccolo spaccio o il consumo in luogo pubblico». E’ quanto sottolineato dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, a margine della Quinta Conferenza nazionale sulle politiche antidroga in corso da ieri a Trieste.

«La droga destabilizza il singolo, così destabilizza gli Stati e i contesti sociali - ha proseguito Mantovano. Destabilizza gli Stati perché con la ricchezza che è capace di muovere nei traffici che attraversano tutto il continente - America Latina, Canada, Germania, l'Olanda e l'Italia -  è fonte di corruttela anche negli ambiti delle amministrazione degli Stati e rappresenta da tempo una delle fonti principali di approvvigionamento di risorse».

«I canali principali di riciclaggio - ha detto il sottosegretario - alterano il mercato nelle zone in cui operano le organizzazioni criminali per cui anche quando queste organizzazioni si dedicano ad affari illeciti a scopo di reimpiego delle risorse finanziarie, comunque lo fanno utilizzando dei beni che emergono dal traffico di stupefacenti e quindi - ha concluso- in violazione del libero mercato rispetto agli altri operatori».

Alla conferenza è intervenuto il prefetto Giuseppe Montebelli, direttore Centrale per la Documentazione e la Statistica del ministero dell'Interno, che ha messo in evidenza il ruolo della Prefettura nell’attività di controllo, prevenzione e contrasto del fenomeno delle tossicodipendenze.
In particolare ha illustrato l'opera di supporto nei confronti dei giovani consumatori che, fermati dalle Forze dell’Ordine, sono convocati dal Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.) delle prefetture e ha sottolineato la necessità di ripristinare la sospensione del procedimento sanzionatorio per l'invio ai servizi di recupero.
Il prefetto ha anticipato, inoltre, i contenuti di uno studio svolto sul territorio nazionale, in corso di pubblicazione, sull'età in cui i tossicodipendenti approcciano l’uso di droga. «La maggior parte dei segnalati ex art. 75 - ha riferito il prefetto Montebelli - risultano giovani nella fascia di età compresa tra i 14 e i 24 anni, verso i quali è fondamentale l’azione dissuasiva svolta dai NOT rispetto al consumo di sostanze».