19 aprile 2024
Aggiornato 19:00

Maxi-emendamento governatore a disegno legge riforma sanità

Cisl e pensionati: «Un punto di equilibrio cui dare corso con atti concreti»

PALERMO - La fine della telenovela della sanità, ammortizzatori sociali per i meno garantiti, meccanismi di esenzione dal pagamento delle addizionali, bolletta unica per tutte le utenze. E ancora, una nuova politica abitativa regionale e un modello di welfare che ridisegni i servizi socioassistenziali. Sono i temi su cui si è aperto nel pomeriggio di oggi il congresso regionale dei pensionati Cisl (Fnp), nell'Astoria Palace di Palermo. L'assise, presenti Carmelo Raffa, segretario della Fnp Sicilia, Maurizio Bernava, numero uno della Cisl regionale e Antonio Uda, leader nazionale dei pensionati Cisl, ha riunito 216 delegati delle nove province dell'Isola, in rappresentanza dei 170 mila iscritti.

Oggi, riflettori puntati sul maxi-emendamento del governatore al disegno di legge di riforma della sanità. Perché «il diritto alla salute - hanno affermato Bernava e Raffa - deve essere garantito a tutti e in primo luogo all'1,7 milioni di ultrasessantacinquenni siciliani con una pensione media, Inps, di 600 euro al mese».

Per la Cisl, la proposta del presidente della Regione Lombardo è «un punto di equilibrio» a cui il sindacato chiede si dia corso «immediatamente, non solo a Sala d'Ercole ma con atti amministrativi che rendano concreto l'intento riformatore alla base della proposta Russo». Quel disegno di riduzione del deficit, di efficienza gestionale e riorganizzazione nel territorio, dei servizi, «lo condividiamo», ha dichiarato Bernava. Il segretario della Fnp ha reso noto che il 70% dei pensionati siciliani vive «sotto la soglia della povertà». È per questo che va riformato il welfare regionale, ha detto, annunciando l'intenzione di aprire, nei confronti del governo della Regione, una «vertenza terza età», con Cgil e Uil. «Il sistema della addizionali - ha quindi ripetuto Raffa - è ingiusto, perché applica a tutti la stessa imposta a prescindere dal reddito». Servono invece «meccanismi di compensazione ed esenzione per le fasce sociali deboli». Così come va introdotta, per i più poveri, una «bolletta unica per acqua, luce e gas».

Dal congresso sono arrivati inoltre la richiesta al governo regionale di un piano di edilizia economica da finanziare in occasione della manovra di bilancio, per mettere i comuni in condizione di realizzare alloggi a canone sociale. E l'invito a Palazzo d'Orleans ad «accettare la proposta di sindacato e imprese, di aprire subito una stagione di concertazione che individui percorsi, strumenti e tempi della politica anti-crisi».