L’impegno dell’Auser per constrastare la crisi
“Costruiamo insieme ad altre associazioni il Polo della solidarietà”
In occasione della presentazione a Roma della campagna nazionale della Cgil sulla contrattazione sociale, l’Auserha presentato un pacchetto di proposte concrete per contrastare la crisi , individuare il bisogno silente che non emerge, che non riesce ad avere voce e che deve invece essere ricercato, individuato e risolto in termini di assistenza.
«Ci assumiamo l’impegno, come associazione, di rafforzare l’attività ed i servizi verso le fasce più deboli della popolazione e le loro famiglie. In particolare rafforzando le attività di cura verso le persone anziane, soprattutto quelle che vivono da sole e in assoluta indigenza, verso le persone non autosufficienti, le loro famiglie e verso i poveri.
C’è ancora un altro terreno sul quale le associazioni di volontariato laiche possono lavorare di più ed è quello dell’integrazione al lavoro promosso e svolto dalle altre associazioni dimatrice cattolica che operano nei territori.
L’integrazione verso le attività di volontariato caritatevole e compassionevole si può realizzare promuovendo da parte nostra quelle associazioni di auto-aiuto delle famiglie in direzione delle pratiche della solidarietà, degli acquisti solidali, del banco alimentare, costruendo, a tal fine, una rete di solidarietà il più possibile efficace e tempestiva per coloro che manifestano un bisogno. Faccio un esempio: insieme a Federconsumatori, ma anche alla Caritas e alla Sant’Egidio, è possibile chiedere alle grandi catene di distribuzione presenti nei territori di assegnare alle associazioni tutti quegli alimenti invenduti che vanno in scadenza e da poter utilizzare attraverso i diversi canali autorizzati come strumento di soccorso alimentare (in Inghilterra e in Francia si vendono su internet). Si potrebbe proporre di agire in modo sinergico per dare maggiore efficacia alle pratiche di solidarietà e costruire una rete di relazioni tra associazioni diverse per metterle in condizione di integrare competenze, esperienze e buone pratiche. Attraverso questa scelta è possibile rigenerare tessuto sociale, rafforzare il capitale sociale ed il capitale umano costruendo più ampie pratiche di solidarietà.
Per sostenere la realizzazione di questi specifici obiettivi si potrebbe lanciare l’idea di costruire, insieme alle altre associazioni, punti di incontro per consulenze, informazioni, orientamenti su queste attività. Una specie di «segretariato sociale» collegato al bisogno delle persone. Un polo della solidarietà capace di dare informazioni, ma anche di fare interventi integrati a favore delle persone e delle famiglie che subiscono le conseguenze della crisi economica e della crisi del lavoro, una cittadella del volontariato e della cultura della solidarietà come l’hanno chiamata a Novara, dove stanno sperimentando queste forme di intervento integrato nel quale possono trovare rifugio ed accoglienza tutti coloro che hanno bisogno
Rilanciare erafforzare la contrattazione sociale a partire dal territorio dove si evidenziano i maggiori disagi causati dalla crisi. L’Auser condivide e appoggia la campagna nazionale sulla contrattazione sociale lanciata oggi dalla Cgil. il peso di questa crisi grava sui lavoratori, sui pensionati, sui giovani precari e disoccupati, acuendo il disagio che già c’è in tutte le famiglie, ma in modo particolare sulle persone anziane sole che in Italia sono circa 5 milioni e seicentomila (dati Istat 2005) di cui il 38% sono donne. Aumenterà, inoltre, il rischio di un ulteriore sfaldamento dei legami sociali, della disgregazione, dell’individualismo, delle chiusure localistiche e dell’intolleranza verso le diversità.
le rispostepromosse e praticate dal Governo, non sono sufficienti. Occorre darerisposte adeguate ed integrate a favore di chi soffre maggiormente nella comunità e nei luoghi di lavoro.
Il disagio sociale di cui parliamo si riscontra in modo concreto dalle sollecitazioni che arrivano alle associazionidi volontariato sono una prova concreta di questo disagio: aumentano le chiamate al numero verde e nelle sedi dei circoli, crescono le richieste di informazione e di assistenza. Tutto ciò mentre rimane immutato il numero dei volontari; non arrivano nuove disponibilità e, in molti casi, le persone che già si impegnano sono costrette per esigenze personali o familiari a diminuire il loro tempo disponibile per le attività di volontariato.
Stiamo facendo una indagine su tale fenomeno monitorando le attività del Filo d’Argento, per capire di quanto aumenterà la domanda di assistenza e come incide anche sull’impegno dei volontari. Risultati che confronteremo con i dati dell’osservatorio nazionale del Filo d’Argento che, nel 2007, ha registrato 899.000 prestazioni svolte dai 38.000 volontari Auser.
E come può aiutare, in coerenza con la sua Carta dei valori, la sua autonomia e la sua mission; la contrattazione sociale che la Cgil vuole rafforzare a tutti i livelli?
La risposta a questi interrogativi può essere data In quest’ottica va vista tutta l’attività di controllo e di valorizzazione del territorio restituendo alla collettività la vivibilità delle zone più degradate dei quartieri, dei parchi, dei giardini pubblici, la bellezza dei musei e delle biblioteche, spesso abbandonati e chiusi sia nelle aree metropolitane che nei piccoli e medi centri. Sollecitando in queste forme di impegno volontario anche i giovani e gli adulti che sono posti in questa fase fuori dal ciclo produttivo.
Si tratta di offrire a chi non lavora e/o è sospeso dal lavoro non solo assistenza economica e sociale che gli è dovuta, ma anche l’opportunità, se lo vuole, di dare un concreto contributo alla valorizzazione dei beni comuni ed alle attività di cura.
Con questo obiettivo si rafforzano i legami sociali, si producono e si sperimentano nuove forme di impegno sociale e di apprendimento comune.
Tutto questo, è appena il caso di precisarlo, non si deve collocare mai in un’ottica di sostituzione delle politiche di intervento pubblico e di protezione sociale, ma come contributo della cittadinanza attiva ad un welfare rinnovato in cui le responsabilità pubbliche si aprono alla condivisione e alla partecipazione dei cittadini ed abbiano la capacità di aggregare risorse e competenze diffuse per contrastare il disagio ed il bisogno migliorando le politiche di coesione sociale che si devono realizzare in tutto il territorio nazionale.
In questa direzione ci sta il contributo che concretamente può dare un’associazione come l’Auser per la realizzazione di queste politiche, ma soprattutto nella direzione che qui viene richiesta di un contributo alla contrattazione sociale, sostenendo sinergicamente l’azione rivendicativa del sindacato sia partecipando alla definizione dei contenuti delle piattaforme rivendicative a livello territoriale, sia garantendo la presenza delle forme della rappresentanza unitaria del volontariato e della promozione sociale nell’ambito della programmazione sociale, che portano avanti i comuni e le aree metropolitane. Tutto ciò in coerenza con lo spirito e i contenuti del protocollo di intesa firmato tra Cgil, Spi, Auser che deve essere sostenuto e praticato in tutto il territorio nazionale.