18 aprile 2024
Aggiornato 22:30

Crisi umanitarie, MSF: media Italiani sempre più assenti

Ong ha presentato rapporto sulle top ten «Crisi dimentatice»

ROMA - La copertura mediatica delle crisi umanitarie nel mondo è in costante calo in Italia: nel 2008 i servizi dedicati alle situazioni di crisi nei principali telegiornali Rai e Mediaset sono stati il 6%, il 2% in meno rispetto all'anno precedente e il 4% in meno in confronto al 2006. E' quanto afferma il quinto rapporto annuale sulle top ten0 «Crisi Dimenticate» presentato oggi da Medici senza Frontiere (Msf) a Roma, in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia a cui si deve l'accurata analisi sullo spazio dedicato dai principali Tg italiani alle crisi umanitarie contenuta nel rapporto.

Msf lancia inoltre, novità di quest'anno, con il patrocinio della Federazione nazionale Stampa Italiana, la campagna «Adotta una crisi dimenticata» per chiedere a quotidiani, periodici e trasmissioni televisive di impegnarsi a coprire maggiormente nel prossimo anno una o più crisi dimenticate. Una campagna, ha tenuto a precisare Kostas Moschochoritis, direttore generale Msf Italia, presente ad una conferenza alla Stampa Estera che «ha già visto importanti adesioni da parte di testate» come il Tg2, Tg4, Repubblica, Stampa, il Venerdì di Repubblica, il Corriere della Sera online e tanti altri. Una campagna, ha aggiunto Roberto Natale, presidente di Fnsi, a «che siamo fieri di sostenere per la convinzione che, a scanso di moralismi, sia giusto richiamare i colleghi alla responsabilità dell' informazione».

Entrando nel vivo dei rapporto, le «top ten» del 2008, ovvero le crisi più ignorate dai media sono state: la catastrofe umanitaria in Somalia; la situazione sanitaria in Myanmar (ex Birmania); la crisi sanitaria dello Zimbabwe; i civili nella morsa della guerra nell'est della Repubblica democratica del Congo; la malnutrizione infantile; la situazione critica nella regione somala dell'Etiopia; i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord occidentale; la violenza e la sofferenza in Sudan: i civili iracheni bisognosi di assistenza; la co-infezione Hiv-Tbc. In Iraq, afferma Msf nel rapporto, negli ospedali si continua a morire a causa di un sistema sanitario nazionale allo sfascio, non in grado di far fronte al sempre alto mumero di decessi e di feriti gravi provocati dalle violenze. Ma anche se l'Iraq è il più 'notiziato' delle top ten, con 412 servizi, quest'emergenza compare sui media solo di striscio.

La maggior parte delle notizie sono dedicate alla cronaca degli attentati (135) e a quelle che nascono in prospettiva italiana (83) e statunitense (81). Passando al Pakistan, l'intensificarsi degli scontri tra miliziani e esercito nella vasta aerea nord occidentale sta provocando l'esodo di decine di migliaia di persone. Anche in questo caso, rileva l'Osservatorio di Pavia, la crisi è ignorata dai media e le 182 notizie sul Paese riguardano prevalentemente eventi di politica interna come le elezioni politiche, le dimissioni di Musharraf e la morte di Bhutto.

Delle 178 notizie dedicate alla Somalia, Paese al collasso umanitario per la grave ondata di violenze degli ultimi mesi, 93 coinvolgono nostri connazionali come il rapimento di due volontari italiani della Ong Cins e delle due suore al confine con il Kenya. Una cinquantina hanno interessato inoltre la cronaca degli assalti dei pirati. Delle 135 notizie dedicate a Myanmar, ben 115 hanno riguardato il ciclone Nargis dei maggio che ha causato 130mila vittime. Dopodichè il Paese, che è tra quelli con i peggiori indicatori sanitari - Hiv-Aids, malaria e Tbc mietono migliaia di vittime - è scomparso completamente dai notiziari italiani. Sulla piaga della malnutrizione che causa dai 3,5 ai 5 milioni di decessi all'anno fra i bambini di meno di cinque anni, nel 2008 ci sono state solo 110 notizie di cui 49 dedicate al vertice di giugno della Fao tenutosi a Roma. Nei primi mesi dell'anno, la malnutrizione è al centro di 27 notizie dedicate alle proteste sul carovita in Paesi come Haiti, Bangladesh e India. Dopo il summut della Fao, l'emergenza fame ritorna solo con 9 servizi in occasione del G8 in Giappone. E come rileva l'Osservatorio di Pavia, «un anno di fame» conquista 110 notizie contro le 121 conquistate da «un inverno di influenza». Settanta sono i servizi ai Tg sulla Repubblica democratica del Congo, Paese che compare puntualmente ogni anno nella top ten delle crisi più gravi segnalate da Msf. Una crisi su cui si accendono i riflettori solo nell'autunno del 2008 per il netto deteriorarsi della situazione per la ripresa dei combattimenti in Nord Kivu. Riflettori che già si spengono a dicembre.

Allo Zimbabwe, altro Paese al collasso, i notiziari italiani hanno dedicato un massimo di 58 notizie di cui 31 sulle travagliate elezioni e il contestato ballottaggio di giugno. L'epidemia di colera scoppiata a inizio agosto e che ha provocato almeno 3mila morti è comparsa sulle reti italiane con in tutto 12 notizie e solo a partire da dicembre. Il Sudan, teatro di due emergenze umanitarie, nel Darfur e nel sud del Paee, conquista 53 notizie di cui 11 incentrate sulle iniziative di sensibilizzazione come il Global Day per il Darfur. Tra gli altri eventi coperti, le accuse del presidente Bashir di genocidio e crimini di guerra e gli scontri tra eservito e ribelli. All'emergenza tubercolosi che ogni anno uccide 1,7 milioni di persone nel mondo, i tg dedicano solo 5 notizie nel 2008. Va meglio per l'Aids che grazie a iniziative come la raccolta fondi e la Giornata mondiale contro l'Aids ne ottiene 34. In ultimo l'Etiopia, dove Msf denuncia una catrastrofe umanitaria in corso nella regione somala, ottiene solo sei notizie sui Tg e quasi tutte proprio grazie alla campagna di Msf sull'allarme carestia. «Un'aberrazione se si tiene conto che Carla Bruni ha fatto 208 notizie», ha sottolineato Mirella Marchese, dell'Osservatorio di Pavia, sottolineando che una serie di ricerche attestano ormai inconfutabilmente che «una maggiore attenzione mediatiche sulle crisi si traduce in un conseguente aumento degli aiuti umanitari.