24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Sanità montana

Area vasta montana, un modello sanitario sperimentale

Mezzolani: “Servizi qualificati nell’entroterra marchigiano”

ANCONA - Migliorare la qualità dei servizi sanitari nell’area montana, valorizzando le risorse professionali ed economiche disponibili. Dopo l’avvio delle sperimentazioni tra gli ospedali di Pesaro e Fano - nel nord delle Marche – tra quelli di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto – sud delle Marche – e l’integrazione tra Macerata, Civitanova e Camerino, il modello organizzativo dell’Area vasta viene proposto anche per i centri dell’entroterra marchigiano.

Su indicazione dell’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, la Giunta regionale ha incaricato le proprie strutture amministrative di predisporre un modello sperimentale di integrazione valido per la fascia montana. Il progetto verrà elaborato dal servizio Salute, dall’Asur, dalle zone di Urbino, Fabriano e Camerino. Dovrà prevedere una riorganizzazione delle reti cliniche, sociosanitarie, emergenza, urgenza, prevenzione, servizi di supporto.

«L’esigenza della sperimentazione del modello organizzativo in area vasta – chiarisce l’assessore Mezzolani – nasce dalla necessità di dare attuazioni ai contenuti del Piano sanitario regionale, superando le criticità presenti nell’attuale organizzazione. La comunità residente nell’area montana, con una forte presenza di situazioni di fragilità, in particolare legate agli anziani, esprime un bisogno, di assistenza clinica e sociosanitaria, che richiede la definizione di interventi peculiari, specialmente nel settore dell’urgenza e dell’emergenza. La fascia montana delle Marche (dal distretto di Novafeltria a quello di Amandola, passando per Urbino, Fabriano e Camerino) presenta caratteristiche omogenee, indipendentemente dai confini istituzionali. Gli investimenti infrastrutturali, poi, in particolare lungo l’asse viario Marche – Umbria, potranno indurre i residenti a rivolgersi presso le strutture sanitarie delle regioni confinanti, se i cittadini non troveranno risposte adeguate alle necessità sul loro territorio. Le soluzioni dovranno, quindi, venire dalla valorizzazione di tutte le strutture sanitarie montane, attraverso una forte integrazione con le altre Aziende sanitarie marchigiane».

Il dirigente del servizio Salute, il direttore dell’Asur e i direttori delle Zone di Urbino, Fabriano, Camerino costituiranno un gruppo di lavoro che dovrà proporre un modello organizzativo di area vasta montana compatibile con le linee del Piano sanitario regionale. La proposta di sperimentazione individuerà obiettivi, miglioramenti attesi, interventi e responsabili.