18 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Maroni ha presentato i dati alla Commissione bicamerale sull'infanzia

Nel 2008 sono sbarcati 2.751 minori, 2.124 dei quali non accompagnati

Dal 1974 a oggi sono scomparsi 10.267 bambini, tra cui 1.810 italiani. La Commissione propone un documento di identità obbligatorio da 0 a 14 anni

Nel 2008 sono sbarcati sulle coste italiane 2.751 minori, 2.124 dei quali non accompagnati. La grande maggioranza di loro, precisamente 2.327, è approdata sull’isola di Lampedusa.
Il trend registra un aumento perché nel 2007 gli sbarchi dei minori erano stati 2.180, di cui 1.700 non accompagnati.
In questo inizio di 2009 sono arrivati 154 minori, 138 dei quali non accompagnati.
L’anno scorso sono state presentate 302 domande di rifugiato: 70 sono state accolte e per altri 210 minori sono state attivate forme diverse di protezione.
Nessuno di loro è stato espulso, ma per tutti sono stati avviati percorsi di prima accoglienza.

I dati sono stati illustrati questo pomeriggio dal ministro dell’Interno Maroni nel corso dell’audizione alla Commissione bicamerale sull'infanzia per l’indagine conoscitiva sui minori non accompagnati.

Riguardo ai minori scomparsi, Maroni ha riferito che dal 1974 a oggi sono stati registrati complessivamente 10.267 casi, di cui 1.810 riguardano bambini italiani.
Nel 2008 le scomparse sono state 1.008, 322 sono di minori italiani. Si sono allontanati da istituti e comunità di accoglienza 740 bambini stranieri, 82 di loro sono rimasti vittime di reati: tratta, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione.

Il presidente della Commissione Alessandra Mussolini ha annunciato un emendamento al ddl sulla sicurezza, ora al vaglio della Camera, per l’introduzione dell'obbligatorietà del documento di identità per i minori da 0 a 14 anni.
Il titolare del Viminale ha accolto l'iniziativa: «Bisogna garantire a ciascun minore italiano - ha detto Maroni - il diritto all'identità, con tutti i mezzi che la scienza mette a disposizione, anche per la sicurezza dello stesso minore».

Il Ministro ha ribadito la necessità di aumentare il numero dei centri per gli immigrati realizzando anche strutture ad hoc per i minori, «più adeguate e più capillari sul territorio anche dal punto di vista del controllo».
«Molte regioni - ha riferito - non hanno centri di accoglienza», «bisogna fare in modo che ci siano strutture adeguate in tutte le regioni» per non gravare eccessivamente su quelle meridionali.
«C'è una situazione di emergenza - ha detto Maroni - che riguarda anche il problema delle risorse»: nel 2008 il Viminale ha rimborsato alle regioni 5 milioni e 400 mila euro per l'accoglienza ai minori stranieri non accompagnati; nel 2009 sono arrivate richieste pari a tre milioni di euro.

Sul traffico di organi nel nostro Paese, il Ministro ha precisato di aver «parlato di evidenze di segnalazioni», ma di non aver mai detto che «all’interno del sistema sanitario italiano si svolgano attività di questo tipo». Maroni ha spiegato di aver solamente collegato la scomparsa di minori e le segnalazioni di inchieste svolte in diversi Paesi, anche tramite Interpol, sul traffico di organi.

Il Ministro è intervenuto anche sulla norma in discussione alla Camera che prevede la possibilità per i medici di segnalare le prestazioni sanitarie fornite agli immigrati irregolari. «Io penso – ha detto Maroni - che il testo si possa migliorare tenendo presente il fatto che la sanità è competenza esclusiva delle Regioni» e precisando che «non è mai stato messo in discussione» il principio che garantisce a tutti il diritto alla salute e che «non c'è bisogno di alcuna obiezione di coscienza, perchè non c'è nessun obbligo di segnalazione».