24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Regioni approvano riparto fondo nazionale 2009

Sanità: al Veneto 330 milioni in più

Coppola: «Giusto riconoscimento a nostri sforzi per tutela cittadini»

VENEZIA - Il riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2009 porterà alla sanità veneta finanziamenti per 8 miliardi 113 milioni di euro, con un aumento di 330 milioni rispetto al 2008. Ne dà notizia l’Assessore regionale al Bilancio Isi Coppola, che rappresentava il Veneto alla riunione della Conferenza delle Regioni, tenutasi a Roma, che ha dato il via libera al riparto.

«Il Veneto – ha detto la Coppola – ha portato a casa un risultato estremamente positivo, anche perché concludere questa trattativa non è stato facile: anche questa volta, infatti, alcune Regioni, soprattutto del sud, hanno tentato di rimettere tutto in discussione. Questo successo – aggiunge – è invece figlio dell’accordo già stabilito l’anno scorso, che poneva come base di calcolo il criterio della crescita di popolazione, del tetto sulla spesa farmaceutica, e i consumi differenziati per fascia d’età». «Il dibattito – aggiunge la Coppola – è stato aspro e più volte al limite della rottura, ma alla fine siamo riusciti a siglare un’intesa che rivendichiamo come un giusto riconoscimento per i nostri sforzi a tutela dei cittadini del Veneto».

«Chi tentava di rimettere tutto in discussione – fa notare l’Assessore al Bilancio – puntava ad introdurre criteri di calcolo tanto astrusi quanto inattendibili (peraltro già esclusi in riunione precedenti) come quello della deprivazione, che per noi comuni mortali non impregnati del buonismo tipicamente cattocomunista si traduce in ‘povertà’, oppure quello del calcolo del costo degli immigrati stabilito come inferiore al costo fissato per gli anziani senza alcuna base scientifica o metodologica. Il rischio che il tavolo potesse saltare – ha aggiunto la Coppola – è stato altissimo, soprattutto quando alcune Regioni, Puglia in primis, hanno tentato un’ulteriore manovra redistributiva nel momento in cui è stato chiaro che i criteri applicati avrebbero premiato Regioni come Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, considerate ricche invece che, com’è invece nella realtà, ben amministrate!».