Riordino delle istituzioni di assistenza e beneficienza
La Giunta approva il disegno di legge
NAPOLI - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice ha approvato il disegno di legge di riordino delle IIPAB, le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza.
Con questo provvedimento, viene prevista la trasformazione delle IIPPAB in aziende pubbliche di servizi alla persona o in associazioni o fondazioni di diritto privato.
Diventeranno aziende le istituzioni:
● già amministrate dai disciolti Enti Comunali di Assistenza o in questi concentrate;
● che erogano servizi socio-assistenziali diretti, il cui valore patrimoniale complessivo non è inferiore a 300.000 euro.
Verranno trasformate, invece, in associazioni o fondazioni di diritto privato disciplinate dal codice civile le istituzioni:
● che operano in settori diversi da quello socio-assistenziale;
● che erogano direttamente servizi socio-assistenziali il cui valore patrimoniale complessivo è inferiore a 300.000 euro;
● che non deliberano il piano di risanamento ai fini della trasformazione in azienda;
● che svolgono in prevalenza attività di culto o di gestione di seminari, case di riposo o altre strutture residenziali per religiosi, conservatori che non hanno scopi educativi per la gioventù, ospizi dei pellegrini, eremi, ritiri, confraternite, congreghe e congregazioni, edicole e cappelle funerarie;
● che operano esclusivamente in ambito scolastico;
● i cui statuti non prevedono l’erogazione diretta dei servizi.
«Il provvedimento - sottolinea l’assessore De Felice - attua la riforma costituzionale, che all’art. 117 attribuisce potestà legislativa esclusiva in materia alla Regione, e ricolloca le istituzioni all’interno delle rete di interventi e servizi sociali previsti dalla legge 11 del 2007 sulla dignità e la cittadinanza sociale.
«Con esso aggiungiamo un altro tassello al riassetto del Welfare regionale, ed intendiamo favorire un rapido e funzionale raccordo con l’intero sistema territoriale dei servizi sociali alla persona, in maniera integrata con i piani sociali di zona e con la programmazione di Ambito», conclude De Felice.