28 marzo 2024
Aggiornato 20:00

Confindustria ANCMA: sicurezza stradale in 4 mosse

Nell’incontro con la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati presentate le sue proposte per ridurre l’incidentalità

Garantire la continuità dei corsi per il conseguimento del patentino – ciclomotori e delle iniziative dedicate all’educazione stradale (previste dall’art. 208 del Codice della strada). Vietare l’uso del casco D.G.M. ancora consentito dalla legge per la guida dei ciclomotori, ma tecnologicamente superato e, quindi, pericoloso. Integrare i programmi ministeriali per il conseguimento della patente B con uno specifico modulo dedicato al rispetto degli utenti delle due ruote. Migliorare le infrastrutture stradali rendendole sicure anche per i motociclisti.

Queste, in sintesi, le principali aspettative poste da Confindustria ANCMA - associazione nazionale ciclo motociclo accessori – all’attenzione del Presidente della Commissione Trasporti, Mario Valducci, e dei suoi commissari, incontrati ieri nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sicurezza nella circolazione stradale, promossa dalla Commissione Trasporti della Camera dei deputati.

L’indagine conoscitiva rappresenta un importante lavoro preparatorio in vista dell’emanazione di una proposta di legge destinata ad introdurre importanti novità in materia di sicurezza stradale.
A fronte dei notevoli investimenti fatti nel corso degli ultimi anni dai costruttori di ciclomotori e motocicli, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza attiva e passiva dei veicoli (sistemi di frenatura avanzata, controllo di stabilità, accensione automatica delle luci, ecc.), purtroppo, i dati statistici sull’incidentalità hanno dimostrato che occorre lavorare anche in altre direzioni. E proprio in quest’ottica si muovono le proposte fatte da Confindustria ANCMA in occasione della riunione.

Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata anche al comparto dei quadricicli
Gli attacchi portati al settore delle cosiddette miniauto, infatti, si sono intensificati nel corso degli ultimi mesi, pur non trovando giustificazione nei fatti. L’abitacolo protettivo, le velocità contenute e gli importanti investimenti fatti dai costruttori, infatti, rappresentano la migliore garanzia della sicurezza di questi mezzi. Telai a deformazione progressiva, freni a disco montati sulle quattro ruote e airbag, si stanno sempre più diffondendo all’interno del mercato, contribuendo in maniera decisiva a ridurre i casi di incidentalità, come dimostrano i dati statistici forniti dall’ISTAT, secondo i quali i quadricicli rappresentano solo lo 0,2% di tutte le vittime della strada.