19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Patto fra Piemonte e Liguria

Sul ritorno del lupo nelle alpi e negli appennini

Tutela della specie e sicurezza delle popolazioni fra i punti dell'intesa

GENOVA - Firmata a Genova dagli assessori all'Agricoltura del Piemonte e quello all'Ambiente della Liguria Mino Taricco e Franco Zunino una convenzione di collaborazione per proseguire insieme le attività di conservazione e gestione sostenibile del lupo nelle Alpi. Obiettivo dell'intesa: tutelarne la specie e renderla sempre più compatibile e sostenibile con il territorio per salvaguardare gli allevamenti di bovini, caprini e ovini. All'incontro, con il presidente del Parco dell'Antola Roberto Costa e Alberto Meriggi del il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pavia, era presente anche l'assessore ligure all'Agricoltura Giancarlo Cassini.

Specie di prioritario interesse comunitario - E' ormai da tempo che il lupo, grande carnivoro protetto dalla Direttiva Habitat dell'Unione Europea ,quale specie di «prioritario interesse comunitario», e dalla convenzione di Berna che lo inserisce tra quelle minacciate di estinzione, è tornato tra le montagne dell' arco alpino occidentale e negli Appennini.
Regione Piemonte e Regione Liguria hanno in questi ultimi anni già avviato singolarmente progetti per il monitoraggio e lo studio del fenomeno nei rispettivi territori, anche se, in Italia, dove mancano le grandi prede, i branchi sono piccoli e formati da coppie con i cuccioli che difendono il territorio «conquistato» dall'ingresso di altri branchi. In Liguria , dai primi, parziali accertamenti, sono tre le principali aree di presenza del lupo: l'area dell' Imperiese nelle Alpi Liguri, le zone montane del Genovesato e nell'alto Spezzino. Secondo Alberto Meriggi, dell'Università di Pavia non esistono dati certi sul numero di lupi presenti in questi territori.

«Dai dati e dalle tracce raccolte, si può però ipotizzare la presenza di almeno sei branchi, anche se in una collana fatta di denti di lupo trovata a casa di un presunto bracconiere nella zona di Borzonasca dalla Polizia provinciale di Genova, l'estate scorsa, sei di questi denti risulterebbero appartenenti a diversi animali. Un segnale abbastanza indicativo sul numero dei lupi, tenuto conto che stiamo parlando di una zona limitata del levante genovese», spiega Meriggi.
Considerato che i lupi si muovono in grandi spazi e possono arrivare a percorrere anche centinaia di chilometri nella stessa giornata, per avere risultati di conoscenza apprezzabili è necessario avviare forme di collaborazione estese anche ai territori extraregionali per la condividire le metodologie di lavoro, la valutazione delle esperienze effettuate, lo scambio dei dati raccolti la loro analisi e interpretazione.
Tra l'altro, per la sua posizione geografica che mette in connessione le Alpi con gli Appennini, la Liguria, svolge una importante funzione di «ponte» per le popolazioni di lupo appenniniche e alpine.
Già nel 2006 Italia, Francia e Svizzera hanno siglato una intesa per rafforzare la cooperazione internazionale nella gestione e preservazione delle popolazioni di lupo nelle Alpi.

Collaborazione Piemonte - Liguria - Con la firma della convenzione di mercoledì nella sede della Regione Liguria si avvia una più stretta collaborazione tra le Regioni Piemonte e Liguria che potrà essere estesa anche attraverso l'istituzione di un coordinamento permanente tra altri rappresentanti delle regioni.
La collaborazione permetterà inoltre di individuare e sperimentare forme di gestione e valorizzazione della presenza per equilibrare la salvaguardia del lupo con le attività umane, in particolare con l'agricoltura e l'allevamento di montagna.
Su quest'ultimo aspetto la collaborazione con il Piemonte rappresenta particolare interesse per la Liguria, poiché possono essere più facilmente sperimentate diverse azioni già attivate in territorio piemontese. Fra queste misure protettive più adatte per ogni tipo di allevamento, che vanno dall'installazione di recinzioni elettriche, alla presenza di animali da guardia o di ricoveri notturni per il bestiame.
Per la loro realizzazione è necessario attivare circuiti di finanziamenti adeguati e anche in tal senso la collaborazione fra più regioni può rappresentare le opportunità finanziarie offerte dalla programmazione dei fondi europei 2007-2013 e anche nell'ambito dell'Euroregione Alpi - Mediterraneo che comprende Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Rhône-Alpes, Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur.