23 aprile 2024
Aggiornato 11:00

La regione anticipi gli assegni di mantenimento nei casi di inadempienza

Proposta di legge del Gruppo regionale di Forza Italia, che prevede un intervento diretto della Regione, a titolo di anticipo, delle somme dovute al genitore affidatario

TORINO - «Contro la crisi che affligge le famiglie piemontesi la Giunta Bresso può fare molto di più: ad esempio evitare che ogni anno in Piemonte il numero di assegni di mantenimento non corrisposti aumenti esponenzialmente, causando peraltro grande sofferenza economica per i genitori affidatari, estenuanti litigi tra genitori e un obiettivo danno per i minori».
Parte da questa esigenza la proposta di legge del Gruppo regionale di Forza Italia, che prevede un intervento diretto della Regione, a titolo di anticipo, delle somme dovute al genitore affidatario. Il documento è stato presentato in una conferenza stampa questa mattina a palazzo Lascaris dai primi firmatari della proposta, i consiglieri regionali Alberto Cirio e Mariangela Cotto.

Per comprendere l’importanza di questa questione è sufficiente annotare alcuni numeri: in Piemonte i divorzi, con provvedimenti economici per figli, ammontano a 1760, le separazioni a 3332. L’impatto economico per i genitori tenuti a versare gli assegni di mantenimento è importante, variando da un importo medio mensile di 405 euro per i divorziati, ai 466,68 per i separati. Proprio questi numeri dimostrano come qualsiasi intervento in questa materia sia ad alto impatto sociale.
«Il problema – spiegano Cirio e Cotto - è diffuso soprattutto tra le madri sole che non lavorano o che svolgono un’attività part-time, costrette, a causa di un marito inadempiente, a far fronte a innumerevoli difficoltà. Come già accade in altri Regioni, l’anticipo da parte della Regione del corrispettivo, secondo i tempi previsti dal Tribunale, verrebbe in loro soccorso ed eviterebbe le denunce, che spesso si traducono in lunghi processi».

Nonostante l’Italia sia agli ultimi posti nella classifica europea per numero di divorzi, «segno – aggiungono - della solidità dell’istituto familiare nel nostro Paese» l’aumento delle rotture nelle unioni è comunque molto significativo e in costante aumento, a discapito soprattutto dei minori. E’ ormai dimostrato che i figli di genitori separati, a parità di reddito o di appartenenza sociale, risultano svantaggiati: i livelli di consumo e reddito delle famiglie con un solo genitore sono molto più bassi rispetto alle coppie stabili.

Secondo i dati Istat, nel 2006 le separazioni in Piemonte sono state 7.028, mentre i divorzi 5.209, con un’incidenza rispettivamente del 6,2 e del 4,6 per mille. Nei divorzi in particolare il tasso è raddoppiato rispetto a dieci anni prima.
A proposito del progetto di legge Cirio spiega che «non si tratta di un contributo a fondo a perduto, bensì di un’erogazione anticipata: la Regione, infatti, tramite il proprio ufficio legale, riscuoterà l’importo dal genitore inadempiente. In pratica l’ente, soggetto forte, si sostituisce al genitore, soggetto più debole, nel reclamare l’assegno negato. Con la differenza che la Regione può permettersi di attendere il rimborso, una mamma con bambini a carico non altrettanto. E’ una misura di cessione del credito nell’ambito del welfare».

«La legge – aggiunge la vicepresidente Cotto - va a vantaggio anche di quelle mamme che ricevono l’assegno tutti i mesi, a costo però di continue umiliazioni: ora possono reclamare questo loro diritto con maggiore forza e dignità. E’ una proposta di legge sulla quale domanderemo un iter prioritario, peraltro sarebbe anche un’occasione non retorica per celebrare l’8 marzo».