Adoc: no alla tassa di soggiorno
«Sì alla regolarizzazione di chi già lavora in Italia»
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni conferma la tassa sui permessi di soggiorno per gli immigrati. L'ammontare della cifra verrà definito con un decreto del Viminale e del ministero dell'Economia. Per Adoc il vero problema sono i flussi.
«Il problema non è l'imposizione o meno di una tassa di soggiorno quanto la regolarizzazione di tutti coloro che già lavorano in Italia, in primis le badanti - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - il decreto flussi 2008, che riserva circa 105 mila posti per colf e badanti, è stato un provvedimento non sufficiente. Al momento non sono regolarizzate più di un milione di colf: se lavorano stabilmente, è giusto che a ognuna venga data la possibilità di mettersi in regola.
Il loro lavoro è una risorsa importante per gli anziani e per lo Stato che, grazie al loro impegno, ottiene un risparmio annuo di circa 45 miliardi di euro, considerando che una degenza nelle case di riposo costa al welfare mediamente 26.000 euro a persona e alle famiglie altri 18.000 euro. Se venisse poi sanata la posizione di tutte le colf irregolari, lo Stato potrebbe incassare oltre 800 milioni dal pagamento di tasse e contributi. Un'entrata rilevante, maggiore rispetto all'eventuale incasso realizzato con l'imposizione della tassa di soggiorno. Che, se applicata, per le badanti deve essere puramente simbolica. Altrimenti si andrebbe a compromettere la situazione di persone disagiate, a cui lo Stato non fornisce la dovuta attenzione».