19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Immigrazione

Approvato patto d’accoglienza per immigrati regolari

E' stato approvato dalla giunta regionale in una delle ultime sedute, su proposta dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona

Il Patto di accoglienza e integrazione destinato agli immigrati regolari è stato approvato dalla giunta regionale in una delle ultime sedute, su proposta dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona. E’ uno strumento innovativo che ha lo scopo di favorire l’inserimento nel territorio regionale dei cittadini stranieri regolari. E’ la prima volta che in Italia, a livello pubblico, viene prodotta una «carta» che rafforza e valorizza in particolare il rapporto tra tessuto sociale e cittadini stranieri e cerca di facilitare il più possibile l’inserimento degli immigrati regolari nelle comunità venete.

Il Patto di accoglienza e integrazione però richiede agli immigrati di sottoscrivere l’impegno ad integrarsi e di rispettare i principi e i valori cardine della nostra società. Il Patto era stato precedentemente valutato in maniera favorevole anche dai due organismi consultivi per l’immigrazione attivati dalla Regione: il Tavolo unico e la Consulta regionale, a fine ottobre era stato illustrato a Padova agli amministratori locali, alle parti sociali e imprenditoriali e ai rappresentanti dalle associazioni degli immigrati. Il progetto presentato in quell’occasione era il risultato dell’opera effettuata dall’ente Veneto Lavoro che, su incarico della giunta regionale, si era avvalso del supporto di un gruppo di esperti per individuare le modalità d’applicazione di questo strumento.

«E’ un progetto – sottolinea l’assessore De Bona – che conferma il ruolo di primo piano che il Veneto ha nelle politiche per l’accoglienza, cercando di non subire ma di governare al meglio il fenomeno che ha portato ormai ad oltre 400 mila le presenze di immigrati regolari nel Veneto ed è destinato a crescere ancora». Il Patto di accoglienza e integrazione in sede di prima applicazione riguarderà in via sperimentale i lavoratori immigrati selezionati in base all’art. 23 del Testo Unico sull’immigrazione.