3 maggio 2024
Aggiornato 07:30
Comunità montane

L’Opposizione presenta una proposta di legge in consiglio sulle comunità montane

«Ci siamo opposti a una riforma che riforma non è - commenta il capogruppo di Forza Italia, Angelo Burzi - dato che non risolve i problemi della montagna e non produce efficienza»

L’opposizione, in sede di discussione della delibera sul riordino delle Comunità montane, ha presentato una proposta di legge, respinta dall’aula, che facendo salire il numero massimo di Comunità da 23 a 27, intendeva modificare la legge regionale 19/2008, rispondendo alle principali criticità emerse in fase di consultazioni con i rappresentanti locali, nell’interesse delle popolazioni dei territori montani.

«Ci siamo opposti a una riforma che riforma non è - commenta il capogruppo di Forza Italia, Angelo Burzi - dato che non risolve i problemi della montagna e non produce efficienza, come dimostreremo in sede di discussione del bilancio e abbiamo presentato una proposta di legge allo scopo di migliorare il provvedimento di legge».

«Inoltre, gli emendamenti da noi proposti alla delibera attuativa della Giunta - continua il consigliere di Forza Italia Caterina Ferrero – desiderano portare alcuni correttivi a un testo che dà compimento in senso negativo alle preoccupazioni da noi già espresse in Commissione. Esso procede infatti alla razionalizzazione delle Comunità montane seguendo una pura logica di accorpamento, senza tenere in considerazione valutazioni di merito sulla omogeneità territoriale e di problematiche delle diverse comunità».

«Pur non condividendo il testo elaborato dall’esecutivo – ha precisato Ferrero – abbiamo sollecitato la Giunta affinché siano apportate modifiche ai parametri di assegnazione delle risorse, allo scopo di concentrare i finanziamenti a favore dei territori montani. Dopo questa prima fase di riordino, durante la quale si è provveduto a un accorpamento delle Comunità rispetto alla situazione preesistente, è nostra intenzione attivare una seconda fase durante la quale all’interno delle Comunità montane accorpate si proceda a una ulteriore scrematura, che escluda le realtà prive dei necessari requisiti legati al territorio montano».