24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
4 milioni di stranieri

Rapporto Caritas-Migrantes sulla presenza di immigrati in Italia

Il trend è positivo con un aumento di mezzo milione nell'ultimo anno e con il consolidamento della comunità rumena al primo posto

Sono circa 4 milioni, il 6,7% del totale della popolazione, i cittadini stranieri immigrati in Italia. Lo dice il recente rapporto della Caritas e della Fondazione Migrantes che hanno studiato l'andamento dei flussi di immigrazione regolare nel nostro Paese aggiungendo qualche numero in più rispetto all'altrettanto recente dossier dell'Istat che attestava la presenza straniera a quasi 3 milioni e mezzo.

Il trend è positivo con un aumento di mezzo milione nell'ultimo anno e con il consolidamento della comunità rumena al primo posto tra quelle più numerose (1 milione). Per quanto riguarda la ripartizione geografica, gli immigrati continuano a preferire il Nord, circa 2 milioni di presenze pari al 62,5% del totale, seguito dal Centro, quasi un milione pari al 25% e infine il Sud con mezzo milione pari al 10%.

I numeri diventano molto più incisivi se vengono comparati con la popolazione italiana. Ogni 15 residenti, uno è straniero; ogni 15 studenti, uno è straniero; ogni 10 lavoratori, uno è straniero; il 10% delle nuove nascite ha genitori immigrati così come il 10% dei matrimoni ha almeno un partner non italiano.

Per quanto riguarda le nazionalità, gli europei sono presenti per il 52%, gli africani il 23,2%, gli asiatici il 16,1% e gli americani l'8,6%. Dopo la comunità rumena, gli immigrati più numerosi sono gli albanesi con oltre 400mila presenze, seguiti dai marocchini a quota 366mila, dagli ucraini e dai cinesi che si attestano a 150mila unità. La Lombardia è la destinazione preferita (953.600 presenze pari al 23.9% del totale), poi il Lazio (480.700 pari al 12,1% del totale) e il Veneto (473.800 pari all'11,9% del totale).

Sono oltre 100mila i bambini stranieri: di questi 64mila nati in Italia da genitori immigrati e circa 36mila presenti dopo il ricongiungimento familiare. In totale i minori residenti in Italia sono oltre 765mila di cui 457mila di seconda generazione, ossia nati in Italia. Nell'ultimo anno accademico la presenza nelle scuole degli studenti stranieri è stata pari a 574mila unità con una stima di crescita pari a 70mila unità nuove all'anno.

Sono un milione e mezzo i lavoratori occupati, pari al 10% della popolazione attiva italiana. Il Nord registra le presenze più significative: a Brescia, un lavoratore su cinque è immigrato. A Bergamo, Lodi e Mantova sono uno su sei. A Milano uno su sette. In Lombardia quasi la metà dei nuovi assunti è straniera. Accanto alla presenza sempre più determinante nel mondo del lavoro si segnala anche un netto incremento delle iscrizioni al sindacato. I tesserati hanno superato le 800mila tessere e si attestano al 5% del totale degli iscritti.

Non manca, purtroppo, il lavoro in nero che vede l'impiego di circa 500mila stranieri immigrati e che, si legge nel rapporto, «è enormemente diffuso non solo presso le famiglie ma anche nelle aziende con un'ampiezza sconosciuta negli altri paesi industrializzati. In tre anni (2005-2007) è stato presentato circa un milione e mezzo di domande di assunzione di lavoratori stranieri con un'incidenza rispetto alla popolazione straniera già residente che va dal 10% al 25% nel 2007 (ma addirittura del 33% rispetto ai lavoratori stranieri già occupati)»

Raddoppiate le cittadinanze. Nel 2007 ad acquisire la cittadinanza italiana sono stati 38.466 stranieri. Un dato comunque tra i più bassi nell'area Ue dove la media delle richieste di cittadinanza è di circa 700mila pari a 2mila domande al giorno.

Ultimo dato riguarda la criminalità. Qui i dati che emergono dal dossier evidenziano come sia sbagliata l'idea populista che gli immigrati, considerati indistintamente, arricchiscano le fila della micro e macro criminalità. Gli immigrati regolari hanno lo stesso tasso di devianza degli italiani. Gli addebiti giudiziari sono più ricorrenti per gli immigrati irregolari e clandestini in stretta collusione con la criminalità organizzata e le mafie locali.

A.Dra