31 luglio 2025
Aggiornato 06:00
Sondaggio pubblicato ieri da Euromedia Research

Tocca quota 72 per cento il consenso per Berlusconi

Il consenso nei confronti del governo nel suo insieme è calato dal 63% al 59,7%

Domenica scorsa, il Corriere della Sera ha pubblicato l’ultimo sondaggio di Renato Mannheimer sul livello di consenso per il Governo, affermando che esso era calato di ben 18 punti. Il dato, probabilmente comunicato in anticipo a Veltroni, è stato usato dal leader del Pd durante la manifestazione di sabato 25 ottobre, ed è stato presentato come una netta inversione di tendenza. A parte la propensione di Veltroni a prendere per buona qualsiasi cifra gli convenga – come ha dimostrato credendo che in un metro quadrato del Circo Massimo possano entrare 14 persone – c’è da chiedersi se sia verosimile un calo di consensi così forte in così breve tempo in assenza di particolari eventi o decisioni in grado di sconvolgere l’opinione pubblica.

È quindi più rispondente al buon senso attenersi al sondaggio, pubblicato ieri, da Euromedia Research, un istituto che ha sempre dato buone prove. Ora, secondo Euromedia, il consenso nei confronti del governo nel suo insieme è calato dal 63% al 59,7%. Si tratta di un calo assolutamente fisiologico, ma questo stesso sondaggio rileva un’ulteriore crescita del consenso per Silvio Berlusconi: una settimana fa era al 70,2% e adesso è al 72%. Premiato senza dubbio dalla chiarezza con cui ha denunciato le bugie e le strumentalizzazioni dell’opposizione, ribadendo che con «questa» opposizione il dialogo è impossibile e che il voto del 13-14 aprile è quello che conta: voto che ha dato alla maggioranza il pieno diritto di governare per cinque anni e di realizzare il programma presentato ai cittadini.

A conferma di questo dato, non viene meno il consenso alle forze politiche della maggioranza: PdL, Lega e Mpa ottengono, nelle intenzioni di voto, il 50,4% contro il 35,5% dell’alleanza tra Pd e Idv: sono 15 punti di distacco.
Non solo: rispetto alle elezioni di giugno, il Popolo della Libertà guadagna consensi, passando dal 37,4% al 40,1% mentre la Lega sale dall’8,3% al 9,5%. Diversa la musica nel campo dell’opposizione: il Pd, rispetto alle elezioni di aprile, scende dal 33,2% al 29,8%, in parte a favore dell’Idv che passa dal 4,4% al 5,7% e alla ex Sinistra-l’Arcobaleno che si attesta sul 6,5%.
In chiara difficoltà l’Udc, che dal 5,6% di aprile è calata al 3,8%. La «opposizione alternativa» che si propone di rompere la spinta al bipartitismo non solo non sfonda ma arretra vistosamente. Infine, il 46%, contro il 25%, ritiene che il Pd stia cavalcando la protesta di studenti e professori (una minoranza) per fini esclusivamente politici ed elettorali, e non in funzione di risolvere i gravi problemi della scuola.