19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
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«La sinistra pregiudica l'egualitarismo per fini politici»

Lo ha dichiarato la senatrice della Lega Nord Irene Aderenti

«I cittadini comuni, gli insegnanti, le famiglie degli stranieri che vogliono integrarsi, hanno capito che un livello eccellente di conoscenza della lingua italiana dello studio, permette a tutti, italiani e stranieri, di arricchire il bagaglio delle conoscenze, e che un livello eccellente delle competenze relative alla comunicazione garantisce la possibilità di affrontare il mondo del lavoro, la vita con più garanzia di riuscita e di successo».

Lo ha dichiarato la senatrice della Lega Nord Irene Aderenti che critica il centrosinistra di aver iniziato una battaglia senza aver approfondito bene le varie proposte di legge in materia di istruzione. «La sinistra ha sempre predicato e voluto la scuola uguale per tutti confondendo il concetto dell'uguaglianza con quello dell'uguaglianza dei diritti alle pari opportunità - spiega ancora la senatrice del Carroccio - hanno indotto i cittadini italiani a ritenere che dovessero essere loro ad integrarsi con quelli di diversa cultura, sperando di avviare silenziosamente il Paese al multiculturalismo, cioè alla relativizzazione delle nostre radici identitarie, culturali e giuridiche delle quali, invece, dobbiamo essere fieri e non a caso l'utenza autoctona si sta progressivamente spostando nelle scuole private e paritarie». La senatrice della Lega ricorda come questa politica «non si e' accorta che a lungo andare , con l'assenza di azioni politiche concrete e non ideologiche, nelle nostre scuole stanno nascendo classi di soli stranieri e queste sono le vere classi ghetto che noi non vogliamo. La presunta superiorità valoriale di cui nell' opposizione si sentono portavoce - stigmatizza la Aderenti - li accechera' e non si accorgeranno che chi difende la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie, chi desidera più rigore a scuola, chi desidera reintrodurre il merito quale discrimine premiante è portatore di altrettanti validi valori».

Si e' ironizzato «perfino sul grembiulino: io addirittura suggerirei al Ministro di introdurre la divisa di istituto. Il grembiulino, infatti, rappresenta l'istituzione scolastica; la divisa indica agli alunni che essi appartengono ad una comunità che li accoglie e li aiuta a crescere. Appartenere ad una comunità significa avere dei punti di riferimento, significa sentirsi parte di un gruppo educativo e saperlo rispettare in tutte le sue forme. La divisa azzera le differenze di censo che vengono alimentate dalla passerella di abiti griffati per chi se li può permettere. Non e' forse la sinistra che predica l'egualitarismo? E allora - conclude la senatrice del carroccio - lo si vada a dire a Giovanna Melandri, Francesco Rutelli, Anna Finocchiaro, Michele Santoro e altri che criticano le nostre proposte, perche' mandano, da anni, i propri figli in istituti dove il minimo della retta sono 7.500 euro l'anno ? E allora viva la scuola pubblica, pubblica per i cittadini non per chi la usa per fini politici».