Pestidici: per Legambiente falsità l’allarme di Agrofarma sul calo delle colture
La misura riguarda solo il 5% delle sostanze utilizzate
«I criteri europei di esclusione dei pesticidi più pericolosi rappresentano un'opportunità per rimuovere alcuni dei principi attivi più dannosi usati nella produzione alimentare in Europa, ma si tratta di una misura ancora troppo limitata per salvaguardare la salute pubblica e l'ambiente dai pericoli dell'esposizione a breve e lungo termine ai pesticidi».
Così Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente, risponde all’allarme lanciato oggi da Agrofarma sui danni gravissimi che subirebbero le colture a seguito dell’approvazione della limitazione dell’uso di alcuni principi chimici - tra i più vecchi e superati – tra breve in discussione a Bruxelles.
Nella posizione comune del Consiglio europeo, i criteri stabiliti per l'eliminazione di alcuni pesticidi hanno individuato sostanze classificate come CMR1 e CMR2, cioè interferenti endocrini, inquinanti organici persistenti (POPs), pesticidi persistenti, che si accumulano nell'organismo e tossici (PBT) e pesticidi molto persistenti e con alta capacità di bioaccumulazione (vPvB).
«Secondo studi pubblicati da DG SANCO, dal PAN Europe e dal Ministero dell'Ambiente svedese – ha sottolineato Ferrante - le sostanze da eliminare rappresentano solo il 5% dei pesticidi in uso (pari a 23 principi attivi su un totale di ca 460). Tuttavia, tra questi compaiono alcune sostanze tra quelle più frequentemente rilevate, come residuo chimico nei piatti degli europei. Le previsioni catastrofiche di Agrofarma sembrano perciò assolutamente fuori luogo. L'eliminazione di principi attivi particolarmente pericolosi invece che suscitare reazioni scomposte e pre-apocalittiche, dovrebbe indurre gli agricoltori ad impiegare i pesticidi più moderni e meno impattanti, non toccati dal provvedimento, e Agrofarma a sviluppare la ricerca e lo studio di sostanze ugualmente efficaci e meno dannose, azione auspicabile sia per la salute umana che per quella ambientale».