12 ottobre 2025
Aggiornato 20:00
Giustizia

Sbai: «Alcune sentenze rischiano di portare verso derive islamiste il sistema giudiziario»

Lo ha affermato il deputato del PDL Souad Sbai che, intervistata dall’ADNKRONOS

«E’ una sentenza che rischia di portare a derive ’islamiste’ il sistema giudiziario italiano e questo non si può tollerare. Non in Italia, non in uno stato democratico che garantisce parità di diritto e legge uguale per tutti. Non si può giudicare in base all’etnia». Lo ha affermato il deputato del PDL Souad Sbai che, intervistata dall’ADNKRONOS, è ritornata a parlare della sentenza della Corte d’Appello di Cagliari che ha accolto il ricorso fatto da un cittadino egiziano, di cittadinanza italiana, che nel suo Paese aveva ottenuto il divorzio ripudiando la moglie pronunciando la formula del talaq, ottenendo così il divorzio in Egitto, dove l’ordinamento giuridico e la cultura religiosa, consente questo tipo di separazione.

« Siccome ci sono molte altre storie, più scottanti di questa, sto preparando - ha annunciato Sbai - una nuova interrogazione su nuovi fatti di cronaca. Bisogna dire basta al relativismo culturale. Sui diritti giuridici non ci sono negoziazioni. Qui ci sono donne che anche in Italia rischiano prevaricazioni, violenze, soprusi. La legge italiana le tutela? I giudici che fanno? Sul fatto di Cagliari aspetto una risposta dal ministro della Giustizia, mi sono rivolta al ministro Alfano, ma mi rivolgerà anche al ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Il diritto non e’ negoziabile. Non c’e’ solo la vicenda di Cagliari. C’e’ anche la vicenda di Genova su cui ora i giudici si pronunceranno. In questo caso c’e’ una donna che ha subito violenze e maltrattamenti dal marito marocchino e il tribunale del Marocco ha dato ragione all’uomo ed ha imposto alla donna di tornare dal marito e pagare anche le spese processuali. Questa donna non e’ mai stata ascoltata in tribunale in Marocco. E ora, per paura della sentenza italiana, e’ fuggita in Francia. Molti miei connazionali si chiedono cosa sia successo in Marocco per arrivare ad una sentenza così. La mia preoccupazione e’ che i magistrati italiani con le loro sentenze aprano fronti di confusione, che si faccia del relativismo sulle questioni legate a persone di altri Paesi, di altre religioni. Se ciò accade sarà come un cancro per la società. E’ pericoloso. Ed e’ discriminatorio per queste donne».