19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Maroni al G6 di Bonn

«Avanti così, tutte le decisioni prese dal Governo sono conformi e coerenti con le norme comunitarie»

Il ministro dell’Interno ha sottolineato il ruolo svolto dall’Italia sul fronte immigrazione e nella capacità di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo

«La politica italiana sull'immigrazione si ispira alla politica europea, e tutte le decisioni prese dal Governo sono conformi e coerenti con le norme comunitarie». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Maroni da Bonn parlando a margine della riunione dei ministri dell’Interno dei Paesi del G6, allargata agli Stati Uniti d’America.
Il ministro ha risposto così a talune critiche apparse sulla stampa riguardo ai provvedimenti adottati in materia di diritto d'asilo e di ricongiungimenti familiari.

«Non abbiamo fatto nulla - ha spiegato - che sia al di fuori delle direttive e delle politiche dell'Unione Europea, condivise da tutti gli stati membri». «Chi ci critica – ha detto - ha letto male i nostri provvedimenti che non prevedono alcuna restrizione e alcun nuovo divieto sul diritto d'asilo o sui ricongiungimenti. Si tratta solo di norme per combattere gli abusi».

D’altra parte il nostro Paese, pur essendo il più esposto dell'Europa sul fronte dell'immigrazione, «garantisce i più alti livelli di integrazione». Solo nel 2007, ha ricordato Maroni, sono stati accettati oltre ottomila richiedenti asilo ai quali è stato dato un lavoro, un reddito.
«Dunque l'Italia - ha proseguito il Ministro - di fatto svolge un ruolo di filtro nei confronti di tutti gli altri Paesi europei. E lo fa volentieri, e con i più elevati standard di accoglienza e di integrazione. Vorrei che ogni tanto - ha concluso - chi ci critica, legittimamente, si ricordasse anche di questo».

Perciò: «Avanti così - ha detto Maroni - avanti tutta assicurando i massimi livelli di integrazione e al contempo il massimo rigore e il massimo contrasto all'immigrazione clandestina».

L’incontro di oggi a Bonn aveva il fine di approfondire tematiche quali la lotta alla radicalizzazione e il potenziamento delle misure di contrasto al terrorismo internazionale, anche in una prospettiva di dialogo tra gli Stati Uniti e l’Europa.