Comunità montane, Coppola: «Da 19 a 18 una presa in giro»
Lo dice l’Assessore regionale al bilancio Isi Coppola, intervenendo nel dibattito accesosi sul futuro della riorganizzazione delle Comunità Montane in Veneto
«Tutti, in tutta Italia, richiamano a gran voce la necessità di dare razionalità e maggiore efficienza alla macchina burocratico-istituzionale, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, tanto che, in Veneto, siamo di fronte ad una proposta politicamente ambigua, che punta a ridurre le Comunità Montane da 19 a…18. La cosa, a mio parere, ha dell’incredibile!».
Lo dice l’Assessore regionale al bilancio Isi Coppola, intervenendo nel dibattito accesosi sul futuro della riorganizzazione delle Comunità Montane in Veneto. «Caso unico nella sua breve storia – prosegue la Coppola – il Governo Prodi, nella finanziaria 2008, era intervenuto opportunamente prendendo atto del fatto che in molte realtà la strutturazione delle Comunità Montane portava ad un’eccessiva frammentazione, causa di inefficienza e di costosità del sistema. E sulla stessa linea si è mosso il Governo Berlusconi, che ha disposto una riduzione di 30 milioni di euro l’anno per il triennio 2009-2011 dei trasferimenti erariali alle Comunità Montane, prioritariamente diretti a ridurre i finanziamenti alle Comunità che si trovano ad un’altitudine media inferiore a 750 metri sul livello del mare.
In piena adesione a queste motivazioni – aggiunge la Coppola - la Giunta regionale ha predisposto e approvato il suo Disegno di Legge con l’obbiettivo di una maggiore efficienza, riducendone il numero con un criterio che recepisce le normative nazionali aumentando la loro estensione territoriale e l’efficacia della loro attività». Secondo l’Assessore al Bilancio, «passare da 19 a 18 Comunità costituirebbe una presa in giro per ogni cittadino che abbia a cuore la realizzazione di un sistema istituzionale più efficiente e meno costoso e, nel caso delle Comunità Montane, più attento alle vere necessità della vera montagna e della gente che la abita».