Valdegamberi: «A Padova e Verona progetti innovativi per avvicinare giovani a arte»
«Linguaggio universale che apre a vita, valori e a comunicare con altri»
Portare più arte nella scuola per dare ai giovani studenti, abili o diversamente abili, la possibilità di esprimersi, di crescere, di conoscersi e conoscere gli altri, attraverso il linguaggio universale dell’espressione artistica. Con questa convinzione personale e istituzionale, espressa ai tanti ragazzi presenti stamani a Padova - nella scuola media statale Marsilio - e oggi pomeriggio a Verona - nella Galleria Massella - l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi ha tenuto a battesimo due iniziative innovative e originali sul versante degli interventi per combattere, da una parte, il disagio giovanile e, dall’altra, la solitudine dei giovani disabili, iniziative che hanno ottenuto il contributo della Regione.
Quella padovana, tenutasi nel quartiere della Guizza dove nel recente passato ci sono stati episodi di bullismo e di delinquenza giovanile, ha come titolo: «progetto EducAzione - viaggio dall’espressione del disagio giovanile alla partecipazione al dialogo sociale attraverso l’educazione all’Arte» e ha coinvolto artisti, classi della scuola media Marsilio, consiglio di quartiere n.4 in laboratori artistico espressivi ai quali hanno preso parte costantemente gli studenti sfociando poi in un lavoro collettivo di pitture e sculture, con installazioni realizzate dagli adolescenti, e poste in punti strategici del locale giardino di quartiere. L’iniziativa è stata promossa e curata dall’Associazione La Casa Azzurra.
Quella veronese, un progetto pilota dal titolo «Arte Prima», direttamente promosso dall’Assessorato regionale alle politiche sociali con il Cerris di Verona e con l’Associazione Anima, ha creato un laboratorio di attività artistico-espressive al quale hanno preso parte diversi artisti, sotto la guida della titolare della Galleria Massella, la scultrice Licia Massella, e soprattutto diversi ragazzi e ragazze diversamente abili che sono stati adeguatamente sollecitati dalle proposte pittoriche e di scultura tanto da sviluppare proprie abilità specifiche ed essere capaci di produrre opere di livello, con genuinità espressiva e buona riuscita artistica. «Questo progetto - ha ricordato Valdegamberi nell’incontro del pomeriggio alla Galleria Massella - si è svolto attraverso 11 incontri settimanali, in un ampio spazio, con l’obiettivo di individuare nei giovani disabili il linguaggio e la tecnica artistica più adatta alla personalità di ciascuno. Tramite questa innovativa forma di coinvolgimento si è constatato che l’arte è davvero un linguaggio che supera le differenze di lingua, di cultura, di ‘abilità’ individuale, di storia. Credo che questo linguaggio universale - ha aggiunto l’Assessore regionale - sia un modo per conoscere se stessi attraverso la rappresentazione della bellezza e l’espressione della creatività che, in grande misura appartiene ai giovani e in misura originale e inusitata appartiene a chi viene definito diversamente abile.
Tutto ciò porta di conseguenza alla comunicazione positiva di sé verso gli altri, verso chi ci sta vicino, verso l’ambiente circostante. La ottima riuscita di questo progetto testimonia del fatto che va rafforzato il rapporto tra i giovani (normodotati’ o ‘diversamente abili’) e l’arte, implementando l’educazione artistica nelle scuole e nelle strutture dove si svolge l’aggregazione giovanile, come fattore basilare di ricerca e di espressione della personalità ma anche come strumento importante di rapporto con gli altri e di socialità corretta». Il 18 ottobre, alla Biblioteca Civica di Verona, si terrà la presentazione del catalogo documentario del percorso e delle opere realizzate.