5 maggio 2024
Aggiornato 19:00
Denuncia di Bresso e Pentenero sulla mancanza di posti negli asili nido

Mille posti in meno negli asili? Leo, Cotto e Vignale: «Bresso riparte con la campagna elettorale»

«Riprende l’attività amministrativa ma è evidente come Bresso si senta già in piena campagna elettorale»

La denuncia di Bresso e Pentenero sulla mancanza di posti negli asili nido, dovuta secondo loro alla scarsa attenzione dello Stato, viene contestata dal centrodestra piemontese con una dura replica dei consiglieri di Forza Italia/Pdl Giampiero Leo e Mariangela Cotto, e del consigliere di Alleanza Nazionale Gianluca Vignale.

«Riprende l’attività amministrativa – affermano i tre esponenti regionali – ma è evidente come Bresso si senta già in piena campagna elettorale, confondendo completamente i ruoli di Presidente della Regione e rappresentante del Pd. Infatti non perde occasione, sin dal primo comunicato stampa, di attaccare il Governo su qualsiasi iniziativa, a costo però di scadere anche in palesi inesattezze».

«Per esempio sulle scuole dell’infanzia – ricordano Cotto, Vignale e Leo – il Governo nazionale non ha previsto alcun taglio di posti. Non ha ancora deciso se finanziare, come richiesto dalla Regione, 30 nuove sezioni di scuola materna, quindi una maggiorazione di spesa. Questo, però, non esclude che lo possa fare nel futuro. Peraltro le dichiarazioni di Bresso e Pentenero generano falso allarmismo. Possiamo assicurare ai piemontesi che nessun bambino rimarrà a casa. Non trovando un posto nelle scuole di prima scelta, potranno sempre rivolgersi nelle scuole limitrofe».

Ma la faziosità della denuncia promossa dal centrosinistra piemontese si evince soprattutto dal doppiopesismo utilizzato nel trattare i problemi legati allo studio. «E’ paradossale – chiosano i tre esponenti di centrodestra – come si usino metri diversi per giudicare la criticità delle liste d’attesa. Se lo Stato non finanzia 30 nuove sezioni di sua competenza, si grida allo scandalo; mentre tutti tacciono se il Comune di Torino, negli asili nido, ha una percentuale di esclusi venti, trenta volte superiore o se la Bresso ha stanziato risorse sufficienti a coprire solo il 50% delle richieste per nuove sezioni materne «primavera», per bambini con età inferiore a tra anni. Il centro sinistra preferisce guardare la pagliuzza nell’occhio altrui invece di preoccuparsi della trave nel proprio».

Le polemiche non mancano neppure all’avvio dei lavori della VI Commissione. «Con la ripresa dell’attività consiliare - sottolinea Leo – ci attendevamo finalmente la calendarizzazione in Consiglio della nuova proposta di legge sui giovani. Invece abbiamo scoperto che, a oltre tre anni dall’inizio della nuova legislatura, non è stata neppure depositata in Commissione. Tale ritardo risulta tanto più inspiegabile se si pensa, che tale legge era già in fase avanzata a fine dell’ex Giunta Ghigo e aveva registrato il contributo bipartisan dei consiglieri del Pd, Placido e Suino, del radicale Mellano e del sottoscritto. Proprio per questo ho domandato, insieme con il collega Placido, l’audizione in commissione dell’assessore alla Cultura Oliva in modo da conoscere le sue intenzioni. Con tutte le problematiche che vive il mondo adolescenziale è triste che la Giunta Bresso rallenti uno strumento che potrebbe già essere operativo da anni, aiutando centinaia di giovani».