2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Il Ministro Maroni in visita nel Veneto

Maroni. In tema di sicurezza «daremo sempre maggiori responsabilità ai Sindaci»

«Molto confortanti» i risultati ottenuti in un mese di supporto delle Forze armate

A Verona, considerata 'città pilota' per migliorare l'operazione sicurezza, il responsabile del Viminale ha incontrato il sindaco Flavio Tosi. «Per la città - ha assicurato - ci sarà una nuova fase che prevede l'utilizzo dei militari (75 unità) in modo più utile». «Il sindaco di Verona - ha aggiunto Maroni - lo considero un mio consigliere particolare che in questi mesi ha offerto una collaborazione preziosa proprio sul tema della sicurezza e su quello dei maggiori poteri ai sindaci. Daremo sempre maggiori responsabilità ai primi cittadini. Non è il ministro che deve dire ai sindaci cosa devono fare. Se ci troveremo di fronte ad una eccessiva creatività, si tenga conto che il meccanismo prevede l'interazione con i prefetti e i questori».

In occasione dell'incontro è stato tracciato un primo bilancio, ad un mese dall'attuazione del decreto sicurezza, dei primi effetti prodotti dall'utilizzo dei 3.000 militari suddivisi nelle varie città italiane. «I risultati sono molto confortanti - ha detto il Ministro - e con le richieste dei prefetti aumenteremo la quota di militari. Abbiamo registrato 93 arresti, di cui 66 di extracomunitari, tutti per reati predatori, spaccio di stupefacenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Abbiamo fatto 263 denunce, 24.700 persone sono state identificate, 7mila sono stranieri. Abbiamo controllato 7.600 autoveicoli, sequestrati 242. Proseguiremo con questa iniziativa per altri sei mesi ed entro la fine dell'anno faremo una dettagliata verifica città per città».

Il ministro Maroni ha, poi, ricordato che da gennaio 2009 saranno disponibili i 100 milioni di euro stanziati con la finanziaria per la sicurezza. «Chiedo ai sindaci - ha aggiunto - di sviluppare progetti relativi alla sicurezza per utilizzare tali fondi. I soldi ci sono, Tremonti ce li ha dati e vogliamo spenderli bene». Inoltre, come sottolineato dal responsabile del Viminale, a tali fondi si aggiungerà, «il fondo speciale sulla sicurezza che sarà alimentato dai conti correnti sequestrati alla mafia. Alla fine riusciremo a mettere insieme almeno un miliardo di euro. Ora sono beni confiscati alla mafia e non utilizzati. Saranno utilizzati per la sicurezza secondo progetti che privilegiano le proposte che vengono dai sindaci».