28 marzo 2024
Aggiornato 22:00

Comunità Montane: appello del Presidente del Consiglio Provinciale di Vercelli

Bondetti: “Salvaguardare quelle vere, come la nostra in Valsesia. Cancellare quelle tarocche, strutturato da località di mare”

«Mi sembra un po' come quel cartello appeso nei bar che recita 'per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno'. Fedele a questa idea il governo vorrebbe cancellare tutte le comunità montane. Il rischio è che con questo provvedimento sparirebbero quelle vere, come quella della Valsesia, gettata in un calderone che comprende quelle marine, inventate sulla carta solo per distribuire poltrone».

Il Presidente del Consiglio Provinciale Pietro Bondetti torna a parlare del futuro delle Comunità Montane e si schiera a difesa di quella della Valsesia. «Chiediamo solo un po' di rispetto per la nostra storia - spiega - sono favorevole alla riduzione, sia ben chiaro, ma ragionata. Il ruolo delle Comunità montane è quello di regalare un po' di ossigeno ai piccoli comuni che, tagliati, totalmente o in parte, dal mondo dello sviluppo e del turismo, rischierebbero di diventare presepi fatiscenti e sgretolati dal tempo. E' fuori discussione che ci sia bisogno di un giro di vite».

Nate nel 1971 come enti autonomi, oggi le Comunità montane altro non sono che unioni di Comuni. Il loro compito è eliminare gli squilibri di natura sociale ed economica tra le zone montane e il resto del territorio nazionale, difendere il suolo e proteggere la natura.

«E' inammissibile che esistano enti di montagna rappresentati da località di mare - aggiunge Bondetti - leggevo qualche giorno fa dell'esistenza di una comunità Murgia Barese, che per altro organizzava, con soldi pubblici, una mostra e proiezione sui Chiapas, e sulle attività dell'esercito zapatista in Messico. La comunità Lunigiana si occupa di corsi per cucinare il pesce. Che persino l'Isola d'Elba sia comunità montana mi lascia sconcertato. In Italia sono oltre 300, ridurle di un centinaio mi sembra un'ottima cosa. Ma i parametri per razionalizzarle non devono riguardare in prima istanza la densità abitativa o il numero delle località che la strutturano. Il passo fondamentale è racchiuso nella reale e comprovata appartenenza alla montagna. Tanto per fare un esempio, è quanto meno bizzarro che vi siano 14 comunità in Calabria e solo 11 nel Trentino».

Bondetti chiude con una riflessione: «L’esigenza di procedere ad una razionalizzazione delle Comunità montane, che renda il sistema meno costoso e più efficiente, è più che condivisibile. Ma occorre che questo passaggio venga svolto nell’ottica di una valorizzazione del ruolo delle stesse Comunità nei territori. Un ruolo, è bene ricordarlo, che non può essere semplicisticamente liquidato nel calderone del dibattito sui costi della politica».