19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Piccoli comuni laziali

Montino: «con l'aiuto della Regione tornano a vivere 63 piccoli comuni»

Si tratta di un’importante azione di riqualificazione urbana portata avanti dalla Giunta Marrazzo

Da Corchiano a Selci, tornano a nuova vita 63 centri storici di altrettanti piccoli comuni del Lazio. L’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio ha, infatti, recentemente messo a punto la graduatoria dei 70 progetti in 63 Comuni del Lazio che beneficeranno, nel complesso, di 19,5 milioni di finanziamenti per il recupero e la tutela dei centri storici nel triennio 2008-2010. Si tratta di un’importante azione di riqualificazione urbana portata avanti dalla Giunta Marrazzo.

«Scopo di questo programma – spiega l'assessore all'Urbanistica e Vicepresidente della Giunta, Esterino Montino - è recuperare e rivalutare i centri storici dei Comuni di tutti e cinque i territori delle province del Lazio ed è un aiuto concreto per salvare e rivitalizzare i piccoli Comuni che sono la grande maggioranza nella Regione». » Il piano – aggiunge si inserisce bene nell’obiettivo generale fissato anche dal Ptpr che, proprio con l’intento di riconoscerne il valore e volerli tutelare, ha vincolato i centri storici dei Comuni della regione. Gli insediamenti urbani storici, e i territori contermini per una fascia di 150 metri, di tutti i Comuni del Lazio sono, infatti, tra i nuovi beni paesaggistici individuati dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale».

Con questa operazione l’Assessorato regionale all’Urbanistica aiuta i Comuni, con particolare attenzione a quelli di piccole e piccolissime dimensioni che costituiscono la grande maggioranza dei Comuni della Regione, a riqualificare aree e beni pubblici come strade, piazze, spazi verdi e monumenti. «Un programma – illustra ancora il Vicepresidente della Giunta - che nasce dalla convinzione che il patrimonio storico, artistico, archeologico e culturale dei piccoli Comuni costituisce un elemento fondamentale per favorire la crescita dello sviluppo socio economico locale». La valorizzazione dei beni pubblici, ma anche la memoria e l’identità di tanti piccoli paesi, favorisce il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e il senso di appartenenza alla comunità, che ha radici antiche nel proprio territorio.

«Nella grande maggioranza dei casi – commenta Montino - i centri antichi rappresentano il nucleo originario di questi Comuni e spesso ne costituiscono l’unico riferimento identitario, nonchè fonte di potenziale sviluppo economico, culturale e turistico. Inoltre, tali interventi possono rivelarsi validi strumenti per frenare o addirittura invertire l’attuale tendenza allo spopolamento di molti piccoli centri. I piccoli Comuni, spesso, hanno poche risorse economiche, e tuttavia sono in genere ricchissimi di beni culturali. Questo prezioso patrimonio dell’ente locale – sottolinea - deve essere adeguatamente curato e mantenuto».

Il Vicepresidente Montino fornisce alcuni esempi. «Nel Comune di Corchiano, in provincia di Viterbo – dice - i locali dell’ex macello comunale saranno restaurati e destinati a Casa della Cultura. A Torrita Tiberina, in provincia di Roma è prevista la ristrutturazione delle facciate del castello, la sistemazione della scalinata, la realizzazione di un parcheggio e il recupero di uno spazio interno al Castello da adibire alla valorizzazione delle produzioni locali di olio e di vino. Ad Atina, in provincia di Frosinone, sarà riqualificata piazza Garibaldi, dove sarà creata un’apposita struttura per valorizzare una vasca circolare di epoca romana posta cinque metri sotto al livello stradale. A San Felice Circeo, in provincia di Latina, sarà realizzato un parco pubblico in area abbandonata che si affaccia sul litorale. A Selci, in provincia di Rieti, sono previsti il restauro e la riqualificazione della Casa della Cultura».

In considerazione del successo riscontrato nel 2007, quest’anno la Regione Lazio ha deciso di usare il finanziamento pluriennale 2008-2010, e non solo come negli anni scorsi lo stanziamento per l’anno in corso. In questo modo è stato possibile raggiungere la considerevole cifra di 19.500.000 euro, che ha permesso di poter triplicare il numero degli interventi finanziabili.