2 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Olimpiadi 2008

Zaia: «l'agroalimentare protagonista a Pechino insieme allo sport»

«In un paese in cui lo sport è protagonista è fondamentale promuovere la genuinità e le proprietà del prodotto italiano»

«Promuovere l'agroalimentare in un paese in cui lo sport è protagonista è fondamentale per mettere in luce la genuinità e le proprietà del prodotto italiano. Un prodotto da sempre vocato alla qualità e all'eccellenza e che contribuisce a veicolare nel mondo il valore del made in Italy». Con queste parole il Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, in collegamento in videoconferenza, ha salutato il gourmet parti organizzato a Casa Italia.

Alle «Olimpiadi del gusto» di Pechino il podio è tutto italiano. Pasta, vini e oli Made in Italy conquistano le preferenze dei cinesi e i meritati allori. Ieri a Casa Italia, che ospita gli azzurri per i Giochi, si è trasformata in un grande gourmet party organizzato da Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Veronafiere e Istituto nazionale per il Commercio Estero: atleti, giornalisti e operatori si sono incontrati per apprezzare le prelibatezze dei prodotti della tradizione enogastronomica italiana. Le esportazioni agroalimentari in Cina hanno raggiunto i 23,7 miliardi di euro, crescendo del 6,4% rispetto al 2006. È aumentato in misura considerevole anche il ruolo dell'Italia nel panorama internazionale: nel 2007 le nostre esportazioni hanno inciso per il 5,2% sulle esportazioni mondiali agroalimentari, contro il 3,7% rilevato l'anno precedente. Risultati ancora migliori si registrano per i prodotti di punta del Made in Italy agroalimentare, cresciuti del 7,6%.

Il successo di ogni prestazione è anche nella dieta e la cucina italiana è l'ideale per ogni atleta perché semplice, genuina e al tempo stesso raffinata. E la Cina, oltre a essere un grande mercato, è il luogo ideale per presentare i piatti degli chef del nostro paese che hanno da sempre un legame forte con i colleghi cinesi. Basti pensare alla pasta, nata contemporaneamente nel 1200 in Italia dal grano e in Cina dalla soia.
«Secondo il presidente dell'ICE Umberto Vattani «occorre continuare ad abituare i cinesi ai nostri gusti, cosa che l'Ice fa organizzando corsi di formazione per cuochi e sommelier. Sono questi che quasi sempre orientano le decisioni di acquisto dei ristoratori. E' anche un modo», ha proseguito Vattani «per monitorare la catena distributiva e togliere spazio ai prodotti non autentici».

«La grande opportunità per il nostro agroalimentare dipende dalla possibilità di entrare nella ristorazione cinese», ha spiegato Antonino Laspina, direttore dell'Ice di Pechino.
Il direttore di Veronafiere Giovanni Mantovani ha illustrato le novità del Vinitaly in Cina, la fiera del vino nel mondo definita dal direttore stesso «l'Olimpiade del vino».