3 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Antiterrorismo

Scoperta dalla Digos di Bologna una cellula pronta a reclutare soggetti per la «jihad»

Nell'operazione sono state arrestate cinque persone di origine magrebina. Perquisizioni anche tra Imola, Faenza e Como

E' scattato all'alba il blitz con cui la Polizia ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione terroristica internazionale e truffa aggravata dalle finalità di terrorismo. L'operazione, condotta dalla Digos della Questura di Bologna, in collaborazione con il Commissariato di Imola e la Digos di Ravenna, è stata coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione.

Attualmante delle sei ordinanze di custodia cautelare, cinque sono state eseguite mentre è tuttora ricercata una sesta persona. Si tratta di sei stranieri, di origine magrebina, che sono accusati di far parte di una cellula costituita in associazione con finalità di terrorismo internazionale. Dalle intercettazioni che hanno favorito l'indagine, risulta che il gruppo terroristico aveva l'obiettivo di inviare negli scenari di guerra soggetti pronti a immolarsi per la jihad. Due degli arrestati sono inoltre indagati per truffa aggravata con finalità terroristiche per aver percepito somme da un falso incidente e averle indirizzate alla jihad. Nel corso dell'operazione la polizia ha effettuato anche numerose perquisizioni tra Imola, Faenza e Como.

A capo della rete jihadista scoperta a Bologna figura un ex colonnello mujaheddin che ha operato in Bosnia durante il conflitto dell'ex Jugoslavia tra il '92 e il '95. «Un reduce e combattente - spiega Claudio Galzerano responsabile divisione antiterrorismo internazionale della direzione centrare della polizia di prevenzione, diretta dal prefetto Carlo De Stefano, che ha coordinato l'indagine - la cui esperienza nel campo del reclutamento ne faceva il leader del gruppo».