19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Fini: «Nessuno può offendere il sentimento nazionale»

Inno di Mameli, Fini critica Bossi: «nessuno offenda il sentimento nazionale»

Il leader leghista: «Il federalismo non è secessione, ma al popolo non piace un inno che parla di schiavitù»

«Nessuno può offendere il sentimento nazionale». Il presidente della Camera Fini ha condannato il gestaccio di Umberto Bossi contro l'inno di Mameli e durante l'odierna seduta a Montecitorio ha dichiarato: «Il primo dovere di ogni parlamentare o ministro è di ricordare che non ci sono italiani del nord, del centro o del sud ma che ci sono solo gli italiani che in quell'Inno di Mameli si riconoscono».

Fini ha aggiunto che l'inno «al pari della bandiera, è un elemento distintivo, simbolico, che come tale va rispettato» e ha detto che l'unità nazionale e il rispetto dei suoi simboli sono «condizioni indispensabili» anche le riforme federaliste. Soddisfatto Veltroni che però precisa: «Ora mi aspetto le parole di Berlusconi», mentre Bossi, dopo avere proposto di sostituire l'Inno di Mameli con la canzone del Piave, replica: «Il federalismo rispetterà l'unità nazionale, non è secessione», ma ribadisce: «Al popolo non piace un inno che parla di schiavitù».