Tangins, la startup italiana anticontraffazione per beni di lusso
Una tecnologia nata nelle Marche e affinata nella Silicon Valley
MENLO PARK - Se da una parte la moda non sembra conoscere crisi, dall'altra è in crescita anche il mercato della contraffazione dei marchi più prestigiosi del design, dell'abbigliamento e del food. Basti pensare che nel 2014, in Italia, sono stati sequestrati 208 milioni di beni di lusso. E nel mercato globale, sono 25 i miliardi di euro di mancate vendite a cui occorre aggiungere il fatturato delle false aziende, che sottraggono profitti alle imprese regolari. Per tentare di arginare il fenomeno è nata Tangins, startup che ha ideato un sistema anticontraffazione nel settore dei beni di lusso.
Giuseppe De Maso Gentile, ricercatore dell'Università Politecnica delle Marche: «Si tratta di una tecnologia che sfrutta insieme una firma digitale variabile nel corso del tempo e un'etichetta di tipo NFC già comunemente utilizzata in altri settori che abbiamo modificato e riadattato per un particolare tipo di mercato».
De Maso Gentile, che ha perfezionato la propria startup durante il programma TVLP, la scuola di imprenditorialità tecnologica della Silicon Valley, ha adattato la tecnologia nata dai laboratori dell'Università a casi specifici del settore calzaturiero marchigiano, per poi estenderla anche al food. Il circuito inserito nel prodotto, oltre a proteggerlo da eventuali attacchi dei falsari, consente di raccogliere informazioni utili alla produzione e al marketing. L'obiettivo è proteggere il made in Italy e ridare dignità agli imprenditori e ai lavoratori beffati dal mercato dei "falsi" .
«Mentre prima era impossibile, una volta venduto un oggetto, associare la persona a cui era stato venduto questo oggetto, con la costruzione di un ponte di comunicazione che passa attraverso l'app che nasce all'interno del circuito, si sviluppa nell'algoritmo e finisce nell'applicazione che abbiamo sviluppato, effettivamente possiamo costruire un database customizzabile sulle esigenze del cliente che raccoglie sia i dati dell'oggetto sia avere un'informazione specifica sul cliente che ha utilizzato quel particolare bene».
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