Il robot che fa il lavoro dei preti: tra etica e intelligenza artificiale
Il dilemma è: è possibile essere benedetti da una macchina o serve necessariamente un uomo? Il prete-robot, infatti, su richiesta dei fedeli, può dare la benedizione, dando, inoltre, la possibilità di scegliere se riceverla da una voce maschile o femminile
BERLINO - La potenza dell’intelligenza artificiale non ha limiti. Sfida gli schemi, quelli creduti veri fino a oggi, proponendoci degli scenari inaspettati. Sfida l’etica e questa volta anche la fede. Si chiama BlessU-2 ed è un rappresentante della chiesa luterana dell’Assia-Nassau. Non è un uomo, ma bensì un robot. Un esperimento messo a punto a Wittenberg, in una mostra celebrativa dei 500 anni dall’affissione delle 95 tesi di Lutero.
Il prete-robot
Il dilemma è: è possibile essere benedetti da una macchina o serve necessariamente un uomo? Probabilmente, per la nostra etica, la risposta sarebbe quantomeno banale. Sì tratta, tuttavia, di una provocazione che può farci riflettere su come l’intelligenza artificiale possa essere considerata in più contesti. Lutero faceva leva sulla disintermediazione del rapporto tra uomo e Dio, secondo cui la vocazione sacerdotale che si interpone tra pensiero dell’uomo e pensiero divino impedisce ai due di fondersi completamente. In questo senso il rapporto tra noi e Dio può passare attraverso qualcosa di totalmente impersonale: come un robot.
Benedizione on demand
Il prete-robot, infatti, su richiesta dei fedeli, può dare la benedizione, dando, inoltre, la possibilità di scegliere se riceverla da una voce maschile o femminile. Di fatto, la macchina legge un versetto della Bibbia, ma non lo commenta. Dal canto, suo, però è in grado di emanare fasci luminosi dalle mani. C’è anche la possibilità di stampare la benedizione su un foglietto di carta, nel caso i fedeli avessero problemi d’udito. BlessU-2 è capace di benedire in 5 lingue (tedesco, francese, inglese, spagnolo e polacco), scelta dal fedele attraverso dei comandi interattivi proprio sul ‘petto’ del prete-robot.
Oltre la crisi della vocazione
Da una parte una provocazione per accendere il dibattito, dall’altra una plausibile soluzione per trovare rimedio alla crisi delle vocazioni. In questo senso, la macchina e l’intelligenza artificiale, si comporterebbero come si stanno già comportando in altre professioni a rischio, automatizzando alcuni processi. Nè più né meno. In un mondo dove tutto è on demand il prete-robot potrebbe darci quel giusto consiglio quotidiano per far partire bene la giornata, la benedizione mattutina. Custom e in tempo reale. L’Etica? Certo, è il primo scoglio da superare. Ma siamo sicuri che ci vorrà davvero così tanto?
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