5 dicembre 2023
Aggiornato 10:30
incidenti stradali

Che cos'è l'eCall, la tech obbligatoria sui veicoli dal 2018

Tutti gli autoveicoli che saranno commercializzati a partire dal 31 marzo 2018 dovranno montare obbligatoriamente il dispositivo eCall. La tecnologia avvisa le forze dell'ordine in caso di incidente grave (anche se i passeggeri hanno perso i sensi)

Che cos'è l'eCall, la tech obbligatoria sui veicoli dal 2018
Che cos'è l'eCall, la tech obbligatoria sui veicoli dal 2018 Foto: Shutterstock

ROMA - In caso di incidente stradale poter intervenire con i soccorsi nel giro di pochi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. Oggi le nuove tecnologie consentono di realizzare sistemi automatici di allarme, geolocalizzazione e risposta, in grado di ridurre al minimo l'intervallo di tempo tra il trauma e il trattamento medico d’urgenza. Sono questi i presupposti della sperimentazione che la Tsp Association - che in Confindustria Digitale riunisce i principali Telematics  Service Providers italiani -  ha avviato attraverso un accordo siglato con Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) con l’obiettivo di accelerare l’entrata in servizio, a livello nazionale, di sistema di soccorso sanitario urgente per i passeggeri dei veicoli coinvolti in incidenti stradali.

Grazie alle Black Box, dispositivi elettronici dotati di rilevatori GPS incorporati, in grado di registrare le dinamiche di movimento del veicolo (presenti nei veicoli assicurati con le cosiddette polizze telematiche e ormai nella maggior parte dei mezzi di trasporto commerciale ) in caso di sinistro un segnale di allerta viene trasmesso alla centrale operativa del Telematics Service Provider. Tale avviso, che si attiva da solo in caso di incidente, anche quando gli occupanti hanno perso conoscenza, genera un’immediata procedura per localizzare precisamente il veicolo, valutare la gravità dell’evento e inviare gli eventuali soccorsi necessari, in tempi più rapidi possibili.

Il sistema è destinato ad avere un impatto sociale di enorme rilevanza e la sua sperimentazione su larga scala in anticipo sui tempi europei pone, ancora una volta, l’Italia in pole position nei servizi innovativi che si basano su tecnologie di telematica applicate ai veicoli (come l’antifurto satellitare, la gestione delle flotte di veicoli commerciali, le polizze Rca basate sullo stile di guida, ecc.). «Private eCall» - questo il suo nome - di fatto fa da apripista al sistema di eCall europeo, il cui avvio, dopo numerosi rinvii, è atteso per il 31 marzo 2018, quando l’installazione di questa tecnologia diventerà obbligatoria su tutti i veicoli  di nuova omologazione. Tale strumento dovrà essere installato su tutte le nuove vetture a cura e spese della casa madre (dovrebbe costare all'incirca un centinaio di euro).

Gli organi regolatori europei tengono a precisare che eCall non traccerà in alcun modo gli automobilisti. Nessun dato relativo agli spostamenti sarà memorizzato o trasmesso a terzi. eCall, infatti, si attiverà solamente nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente grave mettendosi in contatto con il 112. L'unica operazione che eCall effettuerà con periodicità piuttosto regolare, è una scansione automatica della rete di telefonia mobile. Il dispositivo, infatti, potrà effettuare la chiamata indipendentemente dall'operatore che offre copertura nell'area in cui si è verificato l'incidente.

La  sperimentazione coinvolgerà tutte le aziende associate ovvero, Viasat, Vodafone Automotive, Europ Assistance Italia, Tim, Way, Lojack Italia, Multiprotexion e GeneraliCar. Il numero dei veicoli, ad oggi gestiti in Italia dalle aziende associate, è di oltre 3 milioni, un numero in costante crescita, grazie all’ampio diffondersi delle polizze auto telematiche dotate di scatola nera.